Seduta consiglio pomeriggio, Della Torre 1

Seduta consiglio pomeriggio, Della Torre 1

COMUNICATO STAMPA

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE 12-20 LUGLIO

 GIOVEDI’
19 LUGLIO

 

Nel
pomeriggio il Consiglio grande e generale è ripartito dalle repliche del
dibattito sulla crisi politica. Terminato il dibattito è arrivata la presa
d’atto delle dimissioni dei due segretari di Stato, che sono così tornati tra i
banchi dei consiglieri. A lasciare l’Aula sono stati i consiglieri subentrati
Gian Nicola Berti
(Ns) e Angela Venturini
(Mod).

La
seduta è stata poi interrotta per permettere all’Ufficio di presidenza di
riunirsi e decidere il da farsi. I capigruppo hanno concordato la ripresa dei
lavori alle 21, per proseguire con i punti all’ordine del giorno che saranno
definiti nel corso dell’ufficio di presidenza.

Di seguito un riassunto degli ultimi
interventi.

Claudio Podeschi, segretario di
Stato per la Sanit
: “Ho sentito in sede di replica, da parte del consigliere Selva,
che avrei espresso valutazioni favorevoli su un governo di larghe intese. Forse
non ce la faccio pi a spiegarmi nel modo giusto. Ho detto che le dimissioni dei
due ex segretari di Stato portano necessariamente alla fine della maggioranza e
del governo e che non c’ possibilit di ricomporre la situazione. Ci sono
proiezioni legate alla crisi politica, secondo cui da domani ci saranno imprese
che, scoraggiate, toglieranno le tende da San Marino e non credo che seguir un
periodo con grandi assunzioni. Nel mio precedente intervento ho ricordato le
parole di Galassi, che ha detto che di fronte abbiamo una situazione cos
delicata, da poter essere affrontata, non cercando inciuci e governi di unit
nazionale, ma nemmeno trovando risorse all’interno del Patto. Sarebbe
importante invece parlare di programmi e di cose da fare e ho aggiunto che,
secondo me, dal momento che si scioglier il Parlamento, sarebbe positivo che ci
fosse un governo forte. Nello stesso tempo, ho espresso un’ulteriore
considerazione. Non penso che nella societ ci siano forme organizzate che
possono creare un’alternativa alla politica, ma si potrebbe manifestare
sfiducia degli elettori con un’astensione a cui a San Marino non siamo
abituati. In conclusione, non ho mai parlato di larghe intese ma di un governo
forte che potrebbe essere la soluzione per il Paese”.

Paride Andreoli, Psrs: “Dal 2008 ad oggi, cosa
ha pensato il cittadino della sua maggioranza che non  riuscita a mettere in campo soluzioni utili al
Paese? Cosa ha pensato quando si sentiva tranquillizzare dal fatto che la firma
sarebbe arrivata domani, e ogni volta invece veniva rinviata e disattesa? Forse
il cittadino vorrebbe che ci fossero un governo, una maggioranza, un’Aula
consiliare e vorrebbe vederle lavorare assieme, cosa che non  avvenuta ad oggi, per risolvere i problemi.
Capisco la delusione, l’amarezza di una maggioranza quando accadono questi
avvenimenti. Se andiamo a vedere cosa il governo voleva fare nel programma del 2008, molte
carenze ci sono state. Nel frattempo il Psrs ha presentato 23 provvedimenti
legislativi che non sono stati presi in considerazione e restano fermi all’iter
legislativo. Infine, nell’intervento di replica del capogruppo del Psd,  stato fatto il mio nome, per aver dato il via
libera al Psd per interloquire con la Dc. Non so se questo l’ha sognato. Non ho bisogno
di autorizzare i compagni del Psd a interloquire con Dc e Patto, lo hanno fatto
da mesi. Non ho particolari risentimenti per i compagni del Psd, abbiamo avuto
occasioni per confrontarci, oggi possiamo comprendere anche le loro ragioni,
che sono cambiate da quando era nato il
Psd, nato per essere il grande partito della sinistra e in
modo di aver interlocutori che non erano direttamente la Dc. Noi abbiamo lasciato a
qualcun altro il ruolo del corridore, a noi interessa il Paese”.

Giuseppe Maria Morganti, Psd: “Vanno rassicurati
imprenditori e famiglie, perch il processo che si  aperto vuole dare nuovo vigore a una politica
fortemente determinata sullo scenario internazionale e dare risposte. Posso
capire l’amarezza di Andreoli per le posizioni che si stanno determinando.
Vorrei chiarirgli che in questo frangente le cose sono molto serie e non
possono essere risolte sotto il profilo della strategia politica delle
alleanze. Per uscire dalla crisi, serve una grande alleanza della politica, ma
anche coesione all’interno della societ. Se in questo Consiglio non si capisce
che c’ la necessit di creare una nuova alleanza sociale, che condivida le
scelte di fondo per uscire dalla crisi, rischiamo grosso. Il Paese rischia
grosso, non si riuscir a compiere scelte determinanti che richiedono per grossi
sacrifici”.

Mario Lazzaro Venturini, Ap: e
volevo fare polemica avrei potuto citare lntervento di
qualche consigliere, ma non  mia
intenzione. La commissione dnchiesta  altra cosa dalla commissione Antimafia e senza
ldg di Ap ci sarebbe stato il rischio che i risultati
non sarebbero stati resi noti. Sta lavorando e spiegher anche i motivi della
proroga.

Giovanni Lonfernini, Upr: a
lettera dellnis  un contributo da tenere in considerazione. Lpr auspica che si tenga conto della gravit del momento ed  disponibile da qui allo scioglimento del
Consiglio per definire interventi minimali ma necessari per il bilancio dello
Stato e la vista dellcse.

Stefano Macina, Psd: li
atti da compiere devono essere azioni concrete per portare fuori il Paese dalla
crisi. Confermiamo la nostra assunzione di responsabilit. Su Ocse e Fmi
dobbiamo trovare la sede per affrontare il tema. E difficilmente ipotizzabile
un governo di respiro nazionale dopo la chiusura sulla riforma tributaria.
Manca la base programmatica.

Luigi Mazza, Pdcs: “Il Paese ha bisogno di
profondi interventi come la riforma tributaria. Ma da luned non ci sono pi le
condizioni per la maggioranza di operare. Nella prima settimana di agosto si
sciolga il Consiglio grande e generale, e si vada alle urne. E’ l’unica
via”.

Federico Pedini Amati, Psrs: bbiamo
data ampia prova che il livello della politica  molto basso. Cos non convinceremo nessuno a
prendere parte alla campagna elettorale partita con questo dibattito. Tutto il
partito voleva che la commissione dnchiesta
concludesse il suo lavoro.

Ora
si fermano le bocce, la politica ha di fronte a s una grande responsabilit. Non
so se il prossimo esecutivo sar di tante forze politiche, ma la guerra tra
bande non serve a nessuno. Era palese che lttuale
governo non aveva pi i numeri e spiace che pra si giochi sulla lettera dellnis.

Questo
 il punto di non ritorno. Non mi
interessa essere al governo o meno. Dico solo che la prossima maggioranza dovr
essere ampia.

 

San Marino, 19 luglio 2012/02

 

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