Serve una guida forte per il Paese. Di Stefano Ercolani (Asset Banca)

Serve una guida forte per il Paese. Di Stefano Ercolani (Asset Banca)

La Tribuna, 9 febbraio 2016

Serve una guida forte per il Paese. Di Stefano Ercolani (Asset Banca)

Più volte mi sono soffermato a parlare della necessità di una guida forte per il Paese nel solco della convinzione che le riflessioni siano tutte foriere di valore aggiunto. L’economia è per antonomasia una scienza pluridimensionale, la miglior cosa da fare è quella di guardarsi attorno, di non restare chiusi nel proprio guscio. E’ sempre lecito domandarsi come mai alcune economie crescono e altre restano al palo. Molto dipende dalla politica di un Paese, dalla sua capacità di decidere velocemente, dalla presenza di una guida riconosciuta da tutti. Un interlocutore unico che è, giunti a questo punto, un obiettivo fondamentale. Anche in Europa del resto si parla da tempo della necessità di un Presidente e di un ministro del Tesoro unico in grado di disporre di un debito sovrano pubblico e quindi di emettere titoli del Tesoro europei e promuovere adeguati investimenti e garanzie bancarie.

San Marino a sua volta dovrebbe poter contare su un primo ministro (o su un coordinatore scelto fra i congressisti con maggiori responsabilità di governo) e dotarlo del potere decisionale in modo che egli governi direttamente e risponda al solo Congresso che con il suo potere di controllo porrebbe un freno molto democratico. Da questo deriva la solidità economica di molti stati. Penso in particolare a Malta, uno dei 10 piccoli Stati sovrani al mondo e al suo primo ministro, Joseph Muscat che ha da sempre espresso una visione chiara per il futuro del suo paese, quella che Malta sia riconosciuta in Europa, e nel mondo, come un luogo dove si può fare business. Qui gli investitori possono operare senza perdere tempo e possono trovare un ambiente flessibile, con le strutture pubbliche disposte ad ascoltare, e con una classe politica veloce nel cercare di anticipare le esigenze del mercato. Muscat in una delle sue prime interviste dichiarò che Malta affronta le sfide in maniera oculata e che è aperta alle iniziative imprenditoriali sane ed in prospettiva positive grazie ad un processo legislativo rapido dove come primo ministro egli può prendere le decisioni più opportune per la loro applicazione. “Vogliamo – ha detto – che le aziende di tutto il mondo possano pensare automaticamente a noi come piattaforma naturale per il proprio business. La maggior parte delle imprese che decidono di fare affari a Malta producono testimonianze positive”. E’ questa una lezione che arriva da lontano. Keynes sosteneva che l’economia è essenzialmente una scienza morale. E che un economista dovrebbe essere “matematico, storico, statista e in qualche misura filosofo”. A San Marino non manca nulla per proporsi al pari di Malta come piattaforma naturale per il business. Ci sono anzi piccoli segnali che testimoniano la volontà di muoversi in questo senso e tuttavia occorre andare avanti con maggior vigore per non rischiare di condannare il Paese all’immobilismo.

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