“Sfugge” alla confisca ma non si “salva” dal fisco. Antonio Fabbri

“Sfugge” alla confisca ma non si “salva” dal fisco. Antonio Fabbri

L’informazione di San Marino

“Sfugge” alla confisca ma non si “salva” dal fisco

Il caso del lontano 2013 vide una donna condannata per riciclaggio evitare la confisca di un immobile sul quale, però, dice la Cassazione in una recente sentenza, ci deve pagare le tasse.

Un immobile da 1,5 milioni di euro era stato “graziato” dalla confisca da parte del tribunale sammarinese, ma non dal Fisco italiano, come stabilisce una recente sentenza della Cassazione. Il caso sul Titano si presentò nell’ormai lontano 2013 quando una donna di nazionalità russa venne condannata in via definitiva a un anno e 11 mesi, pena sospesa. Tutto era partito da una inchiesta per riciclaggio internazionale che il 21 maggio del 2010 aveva visto l’arresto dell’immobiliarista Roberto Ballerini. La Guardia di finanza toscana di seguito aveva arrestato anche un pistoiese quarantenne, Mirko Sterlino, residente a Montecatini Terme. Per lui l’accusa era di favoreggiamento e riciclaggio per aver aiutato un latitante russo, Alexey Kalinichenko, a investire in Toscana oltre 2 milioni di euro sottratti con finte promesse a piccoli investitori di Mosca. Sterlino gli aveva organizzato pure un finto matrimonio con un’italiana per fargli avere il permesso di soggiorno.

Sterlino, insieme a Tatiana Mastneva, una russa che vive a Montecatini, era finito in carcere con Ballerini per avere acquistato con i soldi rubati, una villa a San Casciano val di Pesa del valore di 1.550.000 euro (ma dichiarato al fisco per poco più di 400mila euro), una Porsche Cayenne da 60mila euro e un altro appartamento da 700mila euro a Montecatini Terme. I denari per l’acquisto di quei beni, giunti dalle Cayman e dopo vari trasferimenti, erano transitati su conti presso la Banca di San Marino. Di qui il procedimento per riciclaggio incardinato sul titano. Proprio quei beni erano stati ritenuti in primo grado a San Marino oggetto di riciclaggio e la russa Matsneva era stata condannata a 5 anni e mezzo.

In appello, però, seppure riconoscendo la sussistenza di movimentazioni e occultamento del denaro ritenuto di provenienza illecita, il giudice Brunelli valutò che il reato di riciclaggio relativamente a quei beni, in particolare all’immobile del valore di 1,5 milioni, si era consumato in Italia e sentenziò, per quella parte di contestazioni, il difetto di giurisdizione del tribunale sammarinese, riducendo così alla donna la pena a un anno e 11 mesi.

Se però quei beni “sfuggirono” alla confisca della giustizia sammarinese, non sono sfuggiti al fisco italiano. E’ stata pubblicata in questi giorni, una sentenza del 15 marzo scorso emessa dalla Sesta Sezione Penale della Cassazione che, rigettando il ricorso della signora russa sancisce, secondo quanto richiesto dalla Agenzia delle Entrate, che proprio su quell’immobile, che a San Marino era stato riconosciuto come al cento delle movimentazioni del riciclaggio, la donna ci deve pagare le tasse che non ha mai versato nonostante movimentasse anche attraverso i conti sammarinesi diverse centinaia di migliaia di Euro.

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