Sì al dibattito in Consiglio sull’esposto Fantini

Sì al dibattito in Consiglio sull’esposto Fantini

LA MINISTRA CON DELEGA ALLE “GAFFES”

( I DdC chiedono l’inserimento di un Comma sulla vicenda Carisp nella seduta del prossimo Consiglio Grande e Generale)

Antonella Mularoni ha bollato la richiesta – peraltro avanzata dal suo ex collega di Governo Gabriele Gatti – dell’inserimento di un comma specifico nell’ordine del giorno del prossimo Consiglio per informare l’aula sui contenuti e sugli esiti dell’incontro di Palazzo Begni come “una perdita di tempo”. Il Segretario agli Affari Esteri ha poi motivato le proprie convinzioni sostenendo che non ci sono novità sulla questione. Ma, e la domanda a questo punto sorge spontanea, dove ha vissuto in questi giorni il nostro esponente di Governo? Crediamo, infatti, che il jet lag causato della straordinaria e vincente tournè asiatica dovrebbe esserle oramai passato. Eppure la democrazia, nonostante la visione assai particolare e discutibile di Antonella Mularoni, si manifesta anche (e soprattutto!) nel Consiglio Grande e Generale. Poniamo allora quattro semplici domande a cui il Segretario Mularoni, in questi giorni, ha evitato di accuratamente rispondere. Non merita, a suo parere Segretario, di essere approfondita l’esistenza di registrazioni che andrebbero a confermare un memoriale “anonimo” su cui tutti – appena un anno fa hanno espresso delle riserve – ma che oggi si vede confermato prepotentemente? Non meritano di essere approfonditi i contenuti del colloquio a cui erano presenti membri del Congresso di Stato? Non ritiene sia utile conoscere se e quale tipo di mandato avessero ricevuto dal Governo in termini di trattativa? Non merita di essere approfondito il percorso con cui si è concluso l’accordo Carisp – Sopaf, su cui una prestigiosa società di revisione sembra avere formalizzato delle perplessità? Ritiene, Segretario Mularoni, queste domande una perdita di tempo? Non ci risponda però ora, ma in Consiglio: è in quella sede dove lei ha la responsabilità ed il dovere istituzionale di intervenire. Infine, dopo la sua ennesima performance, non ce ne voglia se le dedichiamo (perché ci pare alquanto appropriato) quel famoso motivetto che – negli anni ottanta – accompagnava la popolare trasmissione “Paperissima”: Io son gaffeur di professione…e faccio gaffes in quantità. Intanto, attesa di una nuova gaffe della nostra Ministra, attendiamo di conoscere il pensiero del Patto rispetto ad una vicenda che non può essere declassata – con una faciloneria disarmante – alla stregua di una perdita di tempo.

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