Sì alla costituizione del Partito Socialista

Sì alla costituizione del Partito Socialista

Ieri, giovedì 9 settembre 2010, la direzione del Partito dei Socialisti e dei Democratici si è riunita per valutare la situazione del Paese e definire la linea politica dopo l’interruzione estiva, una pausa che il PSD aveva invitato a non fare data la difficoltà del momento e la necessità di riunire il Consiglio Grande e Generale anche in agosto.
La relazione del Segretario Gerardo Giovagnoli si è incentrata inizialmente sulla valutazione negativa dell’operato dell’Esecutivo e del Patto per San Marino, una Coalizione ormai a scadenza, in cui ogni giorno di più aumentano le contraddizioni, i distinguo ed i contrasti. Significativo in questo senso è la decisione degli Europopolari di assumere un ruolo più autonomo nella maggioranza.
Il progressivo sfaldamento del Patto sta producendo effetti nefasti sulla capacità di definire una manovra straordinaria adeguata alle necessità che il Paese sta attraversando: infatti a fronte di una apprezzabile impostazione inizialmente espressa dal Segretario Valentini circa la consapevolezza che in un momento così delicato si dovessero ricercare gli spazi del confronto più allargato e di un ampio accoglimento dei contributi, le contraddizioni interne alla maggioranza e la permanente sindrome di autosufficienza hanno prodotto provvedimenti non incisivi, non sufficienti, che non riusciranno ad ottenere l’obiettivo del contenimento del buco di bilancio.
Inevitabile quindi dare una valutazione negativa, anche in considerazione del fatto che si era accolto con favore la volontà del Segretario Valentini di condivisione sulle linee della manovra stessa.
Si invita il gruppo consiliare affinché incentri la propria azione nella prossima sessione del Consiglio Grande e Generale sui temi della moralità nella gestione della cosa pubblica, della tutela delle fasce deboli della popolazione, della priorità nella soluzione del contenzioso con l’Italia, della necessita che il risiko bancario in corso tenga conto dell’interesse pubblico, che la manovra economica sia incisiva ed equa, che sia sviluppata una politica industriale, commerciale ed economica in generale tesa a favorire investimenti, occupazione e introiti per il bilancio pubblico.
Il secondo punto affrontato durante l’assemblea è il sostegno che il PSD intende fornire e alimentare in riferimento al dibattito pro-adesione europea, già in grande fermento data l’attivazione di un Comitato Promotore di un referendum apposito: sull’argomento sarà organizzata una conferenza pubblica entro metà ottobre. Il PSD sostiene la raccolta di firme in corso e invita a firmare aderenti, simpatizzanti e tutti i cittadini sensibili al tema dell’integrazione europea, ad un futuro in cui San Marino sia pienamente inserito nel contesto internazionale.
Particolare interesse ha poi suscitato l’invito del Segretario a valutare positivamente la proposta avanzata dal Nuovo Partito Socialista di avviare una fase costituente del Partito Socialista. Un percorso che si ritiene inoltre positivo per processo di rinnovamento e del superamento dei personalismi, di costruzione progettuale, di partecipazione dei compagni che può scaturire. L’assemblea si è unanimemente espressa a favore della partecipazione del Partito dei Socialisti e dei Democratici alla costituente proposta da NPS, che si pone in linea con la costante volontà del Partito di aggregare la sinistra sammarinese e contrastare la frammentazione di cui è vittima il sistema democratico; si incarica la Segreteria del Partito di porre in essere tutti gli atti necessari e conseguenti a tale scelta.
Un percorso che deve essere portato avanti parallelamente alla costruzione di una nuova coalizione, una coalizione che dovrà rispondere all’esigenza di grande rappresentatività, compattezza, non frammentazione, in conseguenza soprattutto del grave momento di difficoltà in cui si trova San Marino, un momento quindi in cui serve una politica forte, capace di iniziative lungimiranti e difficili. Per questo il PSD guarda con estrema attenzione a quelle forze moderate in grado di garantire stabilità, rappresentanza e le aspettative e gli interessi di larga parte della cittadinanza.

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