Sinistra unita, le motivazioni dello sciopero

Sinistra unita, le motivazioni dello sciopero

Dentro al Palazzo
ci sono uomini convinti che qualsiasi cosa loro decidano la gente che sta fuori
dovrebbe chinare il capo e ubbidire, che la protesta possa essere repressa
dalla forza del diritto, il diritto asimmetrico che mette sullo stesso piano i
forti e i deboli.

La dimensione
artificiale degli ultimi venti anni, prodotta dalle risorse innaturali di un
sistema che ha relegato il lavoro ad accessorio, un sistema che dapprima si è
concentrato sull’elusione del fisco italiano per poi passare in alcuni casi al
riciclaggio e alla contaminazione con attività criminali,  ha trasformato
questa convinzione tirannica in un  patto sociale della sudditanza.

Ieri, liberandosi
da quest’incubo opprimente, la gente fuori dal Palazzo ha dimostrato che in
essa resiste ancora una coscienza civile e politica.

Sinistra Unita difende non solo lo sciopero e le sue
ragioni incontestabili, ma anche ogni tentativo di colpevolizzare chi allo
sciopero ha partecipato. E non per irresponsabile populismo, ma per realismo
storico. Da troppo tempo la politica è impegnata in una sistemica azione di
depoliticizzazione della cittadinanza. Prima le ha tolto le strutture per
farla, poi gli strumenti e anche gli spazi fisici come le piazze,
trasformandole in centri commerciali. Per rimediare a questo esproprio della
partecipazione democratica un manipolo di uomini ha distribuito a pioggia le
briciole della immensa ricchezze che loro stessi e i loro sodali hanno
amministrato sulla tavola della sovranità violata sammarinese. Oggi sulla
tavola c’è rimasto quasi niente, sotto le briciole stanno finendo e la
sovranità è tutta da riconquistare.

Come ci si può
stupire, allora, se le armi usate dalla cittadinanza oltrepassano il limite del
rispetto delle istituzioni? La risposta naturale ad una politica che non è più
politica è una reazione rabbiosa tesa a ripristinare la politica stessa. È
accaduto altre volte nella storia e riaccadrà ancora ogni volta che l’assenza
di politica altererà gli equilibri sociali.

La protesta è la
forma basilare per reclamare il legittimo desiderio di vita, giustizia ed
equità.

Si può non essere
d’accordo con la vita? Si può non essere d’accordo con la storia? Perché
minacciare di denunciare chi ieri ha abbandonato le leve ufficiali con le quali
si cambiano le leggi (lo sciopero e il voto) significherebbe denunciare il
coraggio e le leggi universali delle società umane.

Nel caso qualcuno
tentasse di trascinare in tribunale chi ha cercato con i propri mezzi di
chiedere verità ed equità, Sinistra
Unita afferma che non ci deve essere nessuna paura di nessun
tribunale quando si sta dalla parte del giusto, e per questo siederà al loro
fianco nella difesa. 

Scriveva Don
Lorenzo Milani “Non posso dire ai miei ragazzi che l’unico modo di amare la
legge è di obbedirla. Posso solo dir loro che essi dovranno tenere in tale
onore le leggi degli uomini da osservarle quando sono giuste. Quando invece
vedranno che non sono giuste essi dovranno battersi perché siano cambiate”.

Questo è il
momento di lottare per cambiare. È
il momento di una nuova politica e di un nuovo Paese. Un Paese non più paradiso
fiscale, ma paradiso civile.

 

Sinistra Unita

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