Con la recente conferenza stampa Gabriele Gatti pare avere inaugurato una nuova strada per cercare di nascondere una sonora sconfitta: presentarla come una lampante vittoria!
Dopo le risultanze della relazione della Commissione di Inchiesta su Fincapital che evidenziavano le sue inequivocabili responsabilità politiche, anziché rispondere alle accuse nel merito, Gatti ha tentato di screditare il lavoro della Commissione, dapprima denunciandone i componenti per avere commesso abusi, avergli negato il diritto alla difesa e avere distorto le conclusioni al solo scopo di denigrarlo politicamente, e in un secondo momento minacciando querele contro i testimoni che lo avevano chiamato in causa.
Ebbene, oggi, dopo alcuni mesi, il Tribunale ha archiviato la sua denuncia contro i Commissari per manifesta infondatezza, rilevando come questi abbiano agito nel pieno rispetto delle regole, e come non fossero affatto obbligati ad ascoltare i politici coinvolti, non essendo in alcun modo paragonabile il lavoro di una Commissione, che produce una relazione in cui si fa luce su precise responsabilità politiche, con i compiti del Tribunale che invece emette vere e proprie sentenze in merito a fatti costituenti reato penale.
Gatti inoltre, dopo essere stato messo a conoscenza delle testimonianze rese in Commissione a suo carico, ha deciso di rendere noti i nomi solo di alcuni testimoni facendoli passare per inaffidabili, ma al tempo stesso tenendo ben nascosti i nomi di altri che difficilmente avrebbe potuto indicare come poco credibili.
Non a caso non dice una parola sulle accuse mossegli da altri testimoni chiave, che compaiono a partire da pagina 63 della Relazione; nulla dice dei suoi rapporti con Salvatore Vargiu, ambiguo personaggio coinvolto nell’inchiesta “Criminal Minds” che gli avrebbe organizzato un servizio di scorta, come comparso anche in un articolo del Corriere della Sera (20-01-2012). Nulla dice sulle testimonianze di persone che sono state anche suoi collaboratori. Tuttavia, dopo avere a lungo negato persino di sapere chi fosse Francesco Vallefuoco, oggi ammette di averlo incontrato una volta a cena, pur dietro invito altrui…
Così come non fornisce spiegazioni convincenti sui 200.000 euro corrisposti in contanti per l’acquisto dell’appartamento presso l’ex Symbol (pag. 53): anziché fingere di “esultare” per non essere indagato dal Tribunale, dato che esistono anche violazioni alla legge antiriciclaggio punibili “solo” con sanzioni amministrative, ma non certo meno gravi per un Segretario di Stato in carica, non sarebbe stato più semplice presentare le copie dei bonifici, o degli assegni come prova della regolarità dell’avvenuto pagamento? Eppure ancora ad oggi di queste prove non ve n’è traccia.
Ci sarebbe ancora molto da sottolineare, d’altra parte non è la prima volta che Gatti accusa altri di falsità e poi si scopre che il bugiardo è lui. È avvenuto per l’esistenza del cospicuo conto corrente rinvenuto presso il Credito di Romagna dapprima negato e di cui poi sono comparsi estratti conto sui giornali, così come è avvenuto per le incaute dichiarazioni rese al giornalista di Report accusato di avere manipolato l’intervista che poi tutti hanno potuto visionare in maniera integrale con i risultati che ricordiamo bene.
Quello che Sinistra Unita intende rimarcare è il ringraziamento a tutta la Commissione per il lavoro svolto come da mandato consiliare, le cui conclusioni sono state condivise da tutti i Commissari all’unanimità, fatto mai avvenuto prima, in particolare al suo presidente Anna Muccioli e al Consigliere Mario Venturini, fatti oggetto da Gatti di battute basse e ridicole.
Un lavoro prezioso – sul quale anche il Tribunale potrebbe basarsi per indagare eventuali responsabilità penali – che ha consentito di fare luce su uno spaccato degli intrecci tra affari e politica, ad opera di personaggi che non si fanno scrupolo nemmeno ad entrare in contatto con esponenti della criminalità organizzata, ed il cui contrasto deve essere inteso come priorità assoluta dalle forze politiche e dai Cittadini che hanno veramente a cuore le sorti della nostra Repubblica.