‘Solo procedurali i ritardi sulla ratifica’. Giorgio Girelli, ambasciatore di San Marino in Turchia

‘Solo procedurali i ritardi sulla ratifica’. Giorgio Girelli, ambasciatore di San Marino in Turchia

SOLO PROCEDURALI I RITARDI SULLA RATIFICA 

di Giorgio Girelli*

Sono esatte e veritiere le affermazioni del Segretario di Stato per affari Esteri della Repubblica di San Marino secondo le quali “l’atteggiamento dell’Italia non è affatto cambiato” in ordine alla  ratifica ed esecuzione della convenzione tra Repubblica Italiana ed il Titano “per evitare  le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le frodi fiscali”. Il mancato inserimento della materia    all’ordine del giorno della prossima seduta della Camera dei Deputati non riveste alcun carattere politico ma è determinato esclusivamente da aspetti di carattere tecnico.

Innanzitutto il relativo progetto di legge di ratifica (atto Camera n. 5667), non avendo ancora concluso l’esame in commissione affari esteri, non può approdare all’Assemblea di Montecitorio. Infatti, presentato dal Governo al Parlamento il 18 dicembre scorso, è stato assegnato dalla presidenza della Camera dei deputati  alla competente commissione il 20 dicembre successivo. Questa, il giorno dopo, ne ha iniziato l’esame,  che però resta sospeso finchè non si esprimeranno in proposito le commissioni permanenti prima, quinta e sesta, il cui parere  è richiesto in proposito. In tempi ordinari la procedura prevede che, acquisiti i pareri, la commissione competente si riunisca di nuovo per dare mandato al relatore di riferire all’Assemblea. Ma a Camere sciolte il perfezionamento di quest’ultimo passaggio è problematico ( anche se le richiamate commissioni, convocate a breve  per pareri sulle missioni militari all’estero, dovessero eccezionalmente emettere il parere sulla ratifica della  convenzione).

Ma pure se l’atto fosse “pronto” per l’Assemblea, il vaglio in base ai principi e alla prassi del diritto parlamentare non sarebbe praticabile.  

E’ noto infatti che a Camere sciolte l’attività del Parlamento è assai limitata e circoscritta a casi eccezionali,  in misura ancor più stringente di quanto accade in occasione delle crisi di governo allorquando si interrompe l’attività legislativa poiché, venuto appunto meno il governo,  le Camere restano prive  del loro interlocutore. 

Le esigue deroghe a questo regime riguardano atti indifferibili e le attività rientranti nei cosiddetti  “interna corporis”, val dire quelle materie autonomamente trattate dal Parlamento per le quali non sussiste  la necessità di interloquire con il Governo.

Nel primo caso  resta aperta la strada  per i decreti legge, data la loro natura (quanto meno in via di principio) urgente ed indifferibile, ed ai pareri su nomine governative  urgenti nonchè su schemi di atti normativi del governo, anche qui legati ad urgenze o a scadenza di termini ( previsti, per esempio, da leggi delega) .

Nel secondo caso rientrano invece le autorizzazioni a procedere nei confronti di parlamentari o le verifiche di risultati elettorali per proclamare eventuali subentranti. E’ aperto un piccolo varco anche per i disegni di legge ordinari quando si tratti di evitare responsabilità internazionali o comunitarie.

Si  potrebbe obiettare che l’ordine del giorno della Camera dei Deputati della seduta del 22 gennaio prossimo prevede la ratifica di convenzioni internazionali. Si tratta di un ulteriore spiraglio introdotto in via di pressi. Ma l’oggetto riguarda atti ( con parere peraltro unanime dei presidenti dei gruppi parlamentari) per i quali necessita solo  la lettura definitiva, essendo stati quindi già approvati dal Senato della Repubblica. Infatti tra di essi c’è anche la convenzione tra Italia e San Marino relativa al riconoscimento dei titoli di studio. A dimostrazione dell’assenza di retropensieri nei riguardi del Titano. Mentre le “doppie imposizioni”  sono ancora in prima lettura, peraltro incompleta.

 

*Ambasciatore di San Marino

 già Direttore del Senato Italiano

 

 

 

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