Lettera pubblica delle Sorelle Angelini residenti a Fontescara di Chiesanuova.
Le sorelle Angelini sono state fortemente motivate nel sottoscrivere la petizione di iniziativa popolare tesa ad impedire che la ditta ALUTITAN venga autorizzata a costruire il raddoppio dell’attuale opificio.
E l’hanno fatto perché l’antico edificio di proprietà – in Fontescara- in cui vivono da sempre (edificio “in appoggio” a quello della famiglia Geri) è stato uno dei più esposti nel subire, sin dall’inizio di tale insediamento industriale ogni sorta di danno. Economico e non solo!
Provare per credere:
A) esproprio del terreno da parte dello Stato, per “pubblica utilità” destinato all’insediamento, indennizzato con una risibile valutazione ( Lire/mq.);
B) esecuzione di opere di sbancamento eseguite in maniera impropria e celere, tali da creare una grave situazione di pericolo con intervento della Magistratura che decise il non blocco del cantiere solo perché, a suo giudizio, ciò avrebbe reso ancor più latente la possibilità di crolli e smottamenti;
C) smottamenti che a lavori ultimati non cessarono di arrestarsi;
D) ad edificio (Alutitan) eretto risultò in tutta evidenza il danno ambientale ormai irreparabile e la parziale ma definitiva occlusione del gradevole e secolare panorama verso il Titano.
E) ad insediamento completato ed entrato in funzione, il residuo terreno di proprietà -in parte divenuto “edificabile”- ha subito un notevole deprezzamento sul mercato immobiliare;
F) con l’intensificarsi – a regime- dell’attività produttiva dell’Alutitan, oltre all’inquinamento atmosferico si è manifestato in tutto il suo molesto effetto quello acustico (e tutt’ora esistente) senza soluzione di continuità – che si accentua durante le operazioni di carico e scarico dei materiali – poiché il ciclo delle lavorazioni è” continuo” e cessa soltanto in Agosto. Sollecitato l’intervento dell’Ente Governativo preposto alla tutela dell’ambiente, anni or sono, solerte personale, munito di consoni strumenti rilevatori ebbe ad effettuare deii sopralluoghi e “tests” diurni e notturni, riscontrando valori ben oltre la soglia convenzionale e ammettendo che secondo le disposizioni a quel tempo in atto in Italia, i parametri massimi consentiti erano di gran lunga superati specie di notte e all’ alba. Disposizioni e parametri – secondo detto personale- all’epoca e ad oggi non contemplati dalla legislazione Sammarinese….purtroppo…;
G) Altra gravissima conseguenza, dovuta alla costruzione ed all’attivita’ dell’ALUTITAN l’hanno subita le strutture del fabbricato Angelini-Geri; fabbricato per altro “a catalogo” e sin al momento solidamente integro per circa due secoli! Nel breve volgere di tempo esso ha evidenziato lesioni esterne ed interne sviluppatesi con preoccupante progressione – tutt’oggi in atto- al punto di costringere le famiglie abitanti a promuovere una lunga ed onerosa causa civile contro la Ditta – causa ancora non conclusa ma confortata da una prima sentenza che in larga parte(70%) riconosce come effettiva e reale la connessione causa – effetto con il serio fenomeno subito. Infatti, a giudizio di consulenti esterni nominati dal Tribunale, dette lesioni sono attribuibili sia agli iniziali lavori di sbancamento ma soprattutto al particolare ciclo produttivo in cui il “forno”di trasformazione del materiale grezzo, in funzione 24 ore su 24,deve essere costantemente raffreddato con copiosa quantità di acqua “prelevata”dall’antica vena sotterranea di Fontescara ,sottraendola in tal modo anche alla sua naturale funzione di “equilibrio” indispensabile nel garantire stabilità agli edifici sovrastanti.
Tutto ciò premesso e documentato giustifica pienamente timori e viva contrarietà da parte delle sorelle Angelini circa la prospettiva che l’Alutitan possa intraprendere lavori di ampliamento con la certezza che tutti i fenomeni e conseguenze negative abbiano a replicarsi con incidenza più accentuata. Il tutto, davvero, inaccettabile!
In fede
Leila, Liliana, Sonia ed Ezia ANGELINI
p.s.
Tutti i Cittadini, Governanti compresi, sono invitati a Fontescara (duecento metri dopo i Ristoranti Tina e Pancotti del Confine di Chiesanuova, strada di Montemaggio, alla indicazione in legno sulla destra) per rendersi conto dell’assurda situazione