Draghi: “Lo Sputnik forse non verrà mai approvato dall’Ema”
DAVIDE PEZZI – A San Marino dovremmo rovesciare un noto proverbio, e dire “Chi tardi arriva meglio alloggia”. Già, perché chi ha atteso a vaccinarsi e si è deciso solo ora, dopo aver visto i positivi risultati ottenuti grazie alla campagna vaccinale nel giro di pochi mesi, si trova nella posizione privilegiata di ricevere probabilmente il vaccino Pfizer BioNTech. Privilegiata, si badi bene, non per maggiore efficacia o affidabilità dello stesso – che anzi, lo Sputnik ha dimostrato di essere validissimo e quasi privo di effetti collaterali – ma perché si troverà nella condizione di avere ricevuto un vaccino regolarmente approvato dall’Ema, con tutte le conseguenze su spostamenti internazionali, accesso a Rsa, viaggi ecc., mentre per i poveri reietti che hanno ricevuto il vaccino russo – vale a dire la maggior parte dei sammarinesi – ancora non è chiaro come dovranno comportarsi. (…)
Sono di questi giorni le dichiarazioni del premier italiano Mario Draghi che hanno messo una pietra tombale sulle speranze dei tanti vaccinati con Sputnik. Nel corso del Consiglio europeo del 24 e 25 giugno, il presidente del Consiglio italiano ha dichiarato: “La contestazione è stata che lo Sputnik non è riuscito a ottenere l’approvazione dell’Ema, che forse non avverrà mai”. A nulla quindi sono valsi i dati i dati epidemiologici della Serbia (che ha utilizzato con straordinario successo Sputnik V e Sinofarm) né quelli dell’Ungheria, né ovviamente quelli della piccola San Marino dove 35mila abitanti hanno ricevuto Sputnik V e il Covid è stato eradicato senza nessuna reazione avversa. (…)
Articolo tratto da L’Informazione di San Marino
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