Stefano Elli di IlSole24Ore: Mafia Capitale e il filo rosso che attraversa il Titano

Stefano Elli di IlSole24Ore: Mafia Capitale e il filo rosso che attraversa il Titano

 IlSole24Ore

Mafia Capitale e il filo rosso  che attraversa il Titano

Il
fiduciario sammarinese della Fidens project
nel collegio sindacale di Roma
Servizi Mobilità (Roma Capitale Spa)

Stefano Elli

Un’antica e rodata consuetudine lega a filo doppio il sottobosco finanziario sammarinese ai traffici e alle trame degli uomini di Massimo Carminati. L’ultima entità uscita dai files della procura di Roma e la sammarinese Fidens Project finance Sa, località Falciano, dall’ottobre del 2013 in amministrazione straordinaria e in liquidazione dal febbraio 2014. 

Da tempo la Fidens era sotto osservazione, sia della Banca Centrale di San Marino sia degli uomini della Uif di Banca d’Italia.

L’uomo di raccordo fra i ‘romani’ e i sammarinesi era Filippo De Angelis, classe
67, mediatore creditizio di Terni, sino al febbraio 2011
presidente della finanziaria
.

Ma soprattutto, dal dicembre 2009, sindaco (supplente) di Roma servizi
per la mobilità, società detenuta interamente da Roma Capitale, e sino al 2005
sindaco di Assoservizi, società a supporto della pubblica amministrazione.

Per gli inquirenti romani a lui Fabrizio Testa, ex presidente della Techno
Sky
(Gruppo Enav), aveva affidato la gestione di 1.250.000 euro attraverso
un conto aperto alla Smib.
All’epoca la Fidens puntava al salto di qualità trasformandosi in banca. Tanto
che all’indomani del terremoto bancario sammarinese scatenato dalle inchieste di
Forlì su
Asset Banca
e Delta-Carism,
uscì allo scoperto per rilevare il Cis, Credito
industriale sammarinese
.

Non se ne fece nulla per la decisa opposizione di Banca Centrale
sammarinese.

Non è finita.

La Fidens ebbe un ruolo anche nella vicenda della Tercas (Cassa
di Teramo) sotto inchieste per altre vicende. Fu proprio la società di
Falciano a ricevere un bonifico da 10 milioni di euro per l’acquisto dei
crediti di un’altra società di San Marino: ancora una volta la Smib.

Ma che cos’è  la Smib?

Nient’altro che la ex Banca del Titano, acquisita (sembra in intestazione fiduciaria per conto della Tercas) dal Conte  Enrico
Maria Pasquini
, dominus della fiduciaria Smi, della romana Amphora fiduciaria e della Uibm United international bank delle isole Vanuatu.

Guarda caso le tre società preferite di Marco Iannilli, il commercialista di Carminati.

Come si evince dalle carte di un’altra inchiesta, sempre della
procura di Roma (pm Perla Lori), Iannilli, assieme al cognato Maurizio
Caracciolo
, alla
Smi  
aveva un mandato fiduciario (Av 2095-01): in poco più di due anni, dal
2007 al 2009 vi movimentò denaro per 11,7 milioni di euro, mentre
Caracciolo in poco meno di un anno movimentò 3,5 milioni
.

Iannilli all’epoca era rimasto coinvolto  nell’inchiesta su
Finmeccanica (ed Enav): fu arrestato nel novembre del 2011. Intensi i
rapporti con un’altra società di San Marino: la Fin Project. Che a sua
volta aveva legami con la Libia: l’ex amministratore della  Fin Project,
Gian Luca Bruscoli, aveva stabili rapporti con lo stato libico:era
ambasciatore per conto del Titano. Un ruolo, sembra, particolarmente,
ambito, quello di ambasciatore sammarinese a Tripoli, così come,
nell’ultimo periodo, sembra esserlo diventato quello a Dubai. Ma le
contaminazioni tra Roma e Titano non si fermano qui. 


In pochi ricordano
la condanna di Marcello Biagioli, ex comandante della Gendarmeria
sammarinese e del figlio Carlo
. I due avevano falsificato un foglio di
servizio nel quale si certificava la presenza a San Marino di Stefano
Virgili
, esponente di spicco della banda della Magliana, la stessa
notte
in cui veniva svaligiato il caveau della Banca di Roma all’interno del
palazzo di giustizia di Roma.  Un furto rimasto avvolto nel mistero e su
cui non è mai stata fatta piena luce nonostante la condanna inflitta a Virgili a Perugia
.

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