Pare quasi che Stefano Elli sia andato a rovistare negli armadi della – commissariata – Cassa di Risparmio di Rimini (Banca
Carim) avendo sottomano la relazione degli ispettori di Banca d’Italia.
Elli ieri ha terminato il suo articolo (Il ‘laser’ di Bankitalia sui conti di Cassa di Rimini) con questa citazione presa appunto dalla suddetta relazione: ‘A corredo di ciascuna delle posizioni fiduciarie costituite in deposito – (presso la banca di Rimini) e provenienti dalle segnalazioni della Compagnia fiduciaria Genova, – Nessuna notizia è disponibile per (…) 71 operazioni di rimpatrio o regolarizzazione di attività detenute all’estero’.
La iperattività della Compagnia Fiduciaria Genova era balzata agli onori della cronaca per essersi, questa società, distinta, in quanto a volumi, in operazioni legate allo scudo fiscale, addirittura a livello nazionale italiano, come aveva rilevato a suo tempo Mario Gerevini di Corriere della Sera.
Rilevante, a proposito di scudo fiscale, il flusso di danaro, proveniente da San Marino, entrato allora nella Carim: 229 milioni di euro.