Stiven Ciacci intervista a Francesco Mussoni (Sanita’). La Serenissima

Stiven Ciacci intervista a Francesco Mussoni (Sanita’). La Serenissima

La Serenissima

L’INTERVISTA. Il segretario di Stato alla Sanità a tutto campo: “Non c’è nessun abbandono generalizzato da parte dei medici. Ogni figura che ha risolto il rapporto con l’Iss è sempre stata sostituita e i servizi non hanno subito rallentamenti”

Sanità e Pdcs / Francesco Mussoni “La conferenza programmatica
sarà il primo passo verso il cambiamento”

Stiven Ciacci

Segretario Mussoni partiamo
subito dal confronto avuto sui
dati con l’associazione medici
ospedalieri: è tutto chiarito?
“Innanzitutto i miei dati sono
ufficiali e non di fantasia e
partono dal 1° gennaio 2013
ad oggi. Sono dati esatti ricevuti
dall’ufficio del personale
dell’ISS. Ho già parlato con la
stessa ASMO e la dott.ssa Farinelli
e non c’è nessun tipo di
problema fra di noi. È chiaro
che quando si danno dei numeri
bisogna darli corretti”.

Come si spiega questo “abbandono”
da parte dei medici nel
nostro ospedale?

“Non c’è nessun abbandono generalizzato,
perché 20 medici
in tre anni non sono un abbandono
per l’ISS. I medici hanno
esigenze personali, famigliari,
economiche e a volte professionali,
per cui se fanno una
determinata scelta non resta
che prenderne atto. Ogni figura
che ha risolto il rapporto con
l’ISS è sempre stata sostituita
ed i servizi non hanno subito
rallentamenti. Certo dobbiamo
mantenere come sistema, e recuperare
in ciò, un vantaggio
competitivo maggiore per far sì
che i medici vengano volentieri
e restino ancor più volentieri
nel nostro paese.”

Ci spieghi le reali motivazioni
che hanno portato a lasciare
l’ospedale il dottor Marinelli e
il dottor Bugli.

“Per il dottor Marinelli c’è stata
una richiesta di aspettativa
personale quindi mantiene il
rapporto di lavoro con l’Iss ed
è ancora in carica. Mentre Bugli
visto che era in fase di pensionamento
ha preferito, anche
per diverse visioni, fare una
scelta professionale diversa.
Mi pare siano note le situazioni.
Ma noi dobbiamo guardare al
servizio che diamo ai cittadini.
E non dobbiamo personalizzare
i servizi perché poi comunque i
professionisti terminano la loro
carriera e il servizio deve rimanere sempre efficiente”.

Come intende agire sul precariato
messo in evidenza più
volte dai medici?

“Il precariato è un tema che c’è
da quindici anni, dal momento
in cui si è fatto il blocco delle
assunzioni, anche se poi, i rapporti
di lavoro sono sempre
continuati tramite contratti e
collaborazioni. E per questo si
sono generati fisiologicamente
dei rapporti precari e quindi
questi professionisti non hanno
potuto maturare diritti, anzianità
e percorsi di carriera. Abbiamo
raggiunto come governo
un Accordo in queste ultime
settimane con il sindacato per
la risoluzione di questo fenomeno
una volta per tutte, non
solo nell’Istituto per la sicurezza
sociale ma anche in tutto il
settore del pubblico e pubblico
allargato. Quindi è un obiettivo
organizzativo e gestionale
importante che darà stabilità al
personale ed ai servizi. Questo
era uno dei principali obiettivi
che mi ero posto appena arrivato in questa segreteria di stato.”

Viste le difficoltà operative, si
aspettava di più dal comitato
esecutivo?

“Il comitato esecutivo ha avuto
anni difficili perché si è ridotto
il budget ed il bilancio del 12%
in 3 anni e questo implica uno
stress importante sulla struttura,
sulla gestione e sull’azienda
sanitaria. Però non bisogna
strumentalizzare. Dobbiamo
guardare a quello che abbiamo
e concentrare la vera attenzione
sui problemi reali. Trovo vi sia
stata grande capacità nel reggere
e sviluppare i servizi in questi
difficili anni.

Come si fa a garantire gli stessi
servizi con un bilancio inferiore?

“Abbiamo ottimizzato e risparmiato
dove era possibile, senza
intaccare i servizi, non vi sono
state chiusure di servizi, anzi si
sono sviluppati e attivati ulteriori
servizi”.

Quali sono le priorità dell’Iss?
“Le priorità sono quelle già decise
nel 2015, e contenute nel
Piano Sanitario approvato con
Legge del Consiglio, dopo lunga
condivisione con la cittadinanza
nel 2015. Sono la riorganizzazione
della medicina di base,
organizzare i servizi per aree
ad intensità di cura, potenziare
i servizi sociali ed assistenziali
agli anziani, la disabilità e l’assistenza
domiciliare sia territoriale
che infermieristica. La pediatria
vicina alle famiglie. Ma
francamente ritengo che tutto e
tutti i servizi siano una priorità.
Il consolidamento dei nostri
servizi in una importante rete di
accordi favoriranno la qualità
me la presa in carico dei cittadini
bisognosi. Cito l’accordo con
la Regione Emilia Romagna,
con la Romagna in particolare,
con l’IRCCS di Meldola, con
IRCCS di Milano, e non ultimo
per importanza, anzi, l’Accordo
in fase di sottoscrizione con la
Regione Marche”.

Si potrebbe pensare alla specializzazione
di un settore ed
essere un punto di riferimento
per altri?
“L’impegno mio è sempre stato
questo, vi sono vari esempi
in tal senso. Le posso dire che
alcuni reparti registrano un
fatturato, e un esempio di qualità
e di attrattività penso all’oculistica,
alla neurologia, alla
medicina del dolore ed altri, e
molti pazienti vengono e verranno
dall’Italia. La legge sulla
libera professione medica voleva
andare in questa direzione,
ci ritorneremo sopra il tema è
aperto”.

Ha citato la Libera Professione:
cosa mi può dire a riguardo?

“Non siamo stati capiti. Ma diverse
forze politiche che, all’epoca
del referendum, erano
contrarie, ora fortunatamente
stanno cambiando idea. Sarebbe
opportuno sfruttare questo
clima collaborativo che c’è in
questo momento per sviluppare
nuovamente un dibattito, dando
una risposta di sistema che
può diventare anche un’opportunità
dal punto di vista economico.
Ora c’è una regolamentazione
che prima mancava, ma
occorre orientarsi pe attrarre risorse
senza rinunciare a servizi,
migliorandone la qualità. È un
fatto strategico intelligente”.

Come pensa di limitare gli
sprechi dell’Iss?

“Ho dato un mandato molto
chiaro alla gestione per cercare
di ridurre tutti gli sprechi, da
sempre. In un’azienda di 1000
persone gli sprechi si combattono
con la responsabilità dei
dirigenti e anche con la responsabilità
del personale. In primo
luogo è in corso da un anno la
rinegoziazione degli appalti,
manutenzione, pulizie, rifiuti,
farmaci. Riviste le convenzioni
con il personale, le assicurazioni,
e via di seguito. Capisco che
qualcuno voglia creare ostacoli
a questa azioni precise, e far
passare un concetto di caos”.

Parliamo di politica. Come sta
la maggioranza?

“La maggioranza è in un momento
di legislatura particolare,
vi sono riflessioni politiche
evidenti nelle singole forze
politiche. Io penso che bisogna
avere la capacità di mettere il
paese al centro e non le singole
convenienze politiche. Il paese
ha bisogno di forze politiche
che lo rappresentano e lo sanno
governare. Questo non è semplice
per l’attuale maggioranza
e non sarà semplice per qualunque
maggioranze si dovesse
creare nei prossimi anni. ”

Qual è la cosa che più l’ha soddisfatta
di questo governo e
quella che l’ha fatta più arrabbiare.

“È stato fatto molto in tutti i
settori del governo. Ora il paese
è in white list, la situazione
economico finanziario è difficile
ma in equilibrio e ci sono dei
segnali di ripresa. Naturalmente
ogni tema ha un’importanza
strategica. Se posso individuare
una lacuna posso dire che non
si parla quasi mai di riforme
costituzionali. Dobbiamo aprire
un dibattito forte su questo
tema perché se lasciamo le regole
così come sono rischiamo
di trovarci in un’altra legislatura
con lo stesso tipo di funzionamento
istituzionale. Anche
questo denota il livello della nostra
politica”.

Un tema che è molto attuale in
questo momento è il Polo della
moda, che idea si è fatto?

“Il polo della moda credo che
sia un investimento che dà sviluppo
e prospettiva. Se un paese
vuole respingere una forma
d’investimento di questo tipo è
un paese che preoccupa. Adesso
ci sarà un referendum e quindi
saranno i cittadini a decidere e
a valutare. Io credo che i sammarinesi
siano per lo sviluppo e
per una crescita generale. Il governo
ha deciso di favorire questo
investimento perché lo ritiene
compatibile con una logica
di sviluppo del sistema paese”.

Lei è anche un uomo forte della
DC, cosa si aspetta dalla conferenza
programmatica del suo
partito?

“Diciamo che la conferenza programmatica
è un’iniziativa che
ho e abbiamo fortemente voluto
ed è anche il risultato di un piacevole
confronto interno. Serve
una riflessione forte all’interno
del partito sui contenuti e anche
sulla visione politica che il partito
deve avere in una società
che è segnata dal punto di vista
politico da alcuni avvenimenti
significativi, nella economia e
da una questione morale che è
nell’opinione pubblica. Sarà l’inizio
di un percorso di riflessione
che la Democrazia cristiana
deve fare sul proprio futuro. Il
partito è formato da una generazione
convinta, determinata
con idee chiare e soprattutto
con le carte in regola per gestire
il futuro di questo Paese”.

Ha chiesto più volte con forza
un cambiamento soprattutto
nel metodo nel suo partito.
State riuscendo nel vostro intento?
“Noi stiamo cercando di governare,
di fare politica e di
rinnovare ma non è semplice.
Sicuramente la conferenza programmatica dovrà andare a
definire le scelte e le azioni che
dobbiamo compiere. Poi sarà il
congresso del partito a segnare
un passo ulteriore verso il futuro
ed un rilancio maggiore
dell’azione politica. La conferenza
sarà il primo passaggio
importante per arrivare a quel
momento lì”.

I vostri alleati di coalizione
pare si stiano organizzando: il
Psd al Tavolo riformista, Ap
con Upr nel progetto #Repubblicafutura
e voi?
“Psd e Ap hanno fatto questo
percorso alla luce del sole. La
cosa non mi spaventa. Lo vedo
come un fatto positivo e utile
per ampliare la forza dei nostri
rispettivi alleati. La Dc è un partito
di centro ma vuole governare
insieme ad altri e quindi tutto
quello che in termini politici
può aggregare un’area politica
democratica con la quale collaborare
per il futuro del paese
credo che non sia assolutamente
antitetico alla nostra visione
politica. Va assicurata e la Dc la
deve assicurare, la governabilità
in questo momento per la tenuta
del sistema paese”.

Ultima domanda che faccio a
tutti: sente aria di elezioni?

“No. Non sento aria di elezioni.
Sa cosa sento? Sento che
non tutte le forze politiche abbiano
compreso la complessità
del paese e non c’è appieno la
consapevolezza dei problemi
che stiamo vivendo. Il Governo
terrà fino a quando riusciremo
a dare un senso alla capacità di
governare e di legiferare della
maggioranza. In cantiere ci
sono diversi progetti, dobbiamo
lavorare per realizzarli. L’improvvisazione
politica non è
adatta a questo momento politico
ed al momento che vive il
paese. Riprendo una citazione
di Anna Eleanor Roosevelt: “Le
grandi menti parlano di idee, le
menti medie parlano di fatti, le
menti piccole parlano delle persone””.

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