Su ordine del giorno consiliare, rapporti con l’Italia

Su ordine del giorno consiliare, rapporti con l’Italia

L’ordine del giorno approvato oggi è il risultato di un’intesa che parte da punti di partenza sensibilmente differenti e, come tale, coglie solo in parte una serie di aspetti condivisi, lasciandone però da parte altri comunque importanti.
Il voto favorevole di Sinistra Unita è un atto di responsabilità di fronte ad un momento di difficoltà come questo: è fondamentale oggi fare sentire una voce chiara e unanime che dica che San Marino intende procedere senza indugi sulla strada della trasparenza.
Innanzitutto riteniamo che il Governo si sia mosso con grave ritardo, ignorando i segnali d’allarme che venivano da più parti. Non a caso SU si era recata dalla Reggenza proponendo di anticipare la convocazione del Consiglio di Aprile che invece è stato addirittura posticipato a fine mese!
Si è perso un anno e mezzo con l’atteggiamento di chiusura e autoreferenzialità adottato dal Governo. Oggi di fronte a una serie incredibile di fallimenti, oggi che siamo ad un passo dal baratro, la maggioranza accoglie le richieste dell’opposizione e decide di aprire un tavolo di confronto in cui si mettono tutte le carte sul tavolo.
Per anni i poteri forti che ancora condizionano la politica, e in particolare l’azione di questo governo, hanno ritardato e ostacolato in ogni modo il cammino verso la trasparenza e la legalità, anche se oggi qualcuno di questi si erge a moralizzatore come se nulla fosse. La politica che si è piegata a quei richiami oggi deve rendere conto di fronte al Paese, poiché è per questi motivi che ci troviamo in queste condizioni!
Purtroppo registriamo ancora una volta l’ostinazione della maggioranza nel non sentirsi assolutamente responsabile della situazione di stallo nei rapporti con l’Italia e l’assenza di una visione politica tesa ad individuare i percorsi e le responsabilità della situazione odierna al fine di trovare gli elementi per delineare un nuovo assetto futuro per la nostra Repubblica.
Anche nel merito nell’ordine del giorno occorreva più coraggio. Occorreva rimarcare come la trasparenza sia un’esigenza prima di tutto sammarinese. Siamo noi che vogliamo sapere chi viene a operare nel nostro Paese e in che modo lo fa, e non perché ce lo chiede l’Italia o altri Paesi.
Occorrevano parole chiare e inequivocabili sulla volontà di andare senza indugi verso lo scambio automatico di informazioni e più in generale sulla volontà di fare chiarezza e pulizia fino in fondo, magari aggiungendo ulteriori proposte che possono aiutarci nel superare questa fase incerta, e che vanno al di là delle richieste italiane o degli standard internazionali, come ad esempio il passaggio al sistema IVA con adeguate tutele per le piccole e medie imprese; il superamento delle fiduciarie che continuano a occultare risorse e capitali; maggiore collaborazione in materia di Giustizia per un efficace contrasto alle frodi e alle attività finanziarie illecite; adesione immediata al GRECO, per essere in prima linea nella lotta alla corruzione.
In questo anno abbiamo assistito ad atteggiamenti contraddittori da parte della maggioranza.
Da un lato si predica rigore e autonomia degli organismi di controllo e poi si procede al licenziamento dei vertici di BCSM colpevoli di compiere ispezioni scomode e non piegarsi alle pressioni del Governo. Gesto irresponsabile che ha contribuito in maniera decisiva a fare precipitare gli eventi di questi ultimi mesi.
Ancora oggi ci si riempie la bocca della parola trasparenza minacciando punizioni estreme per chi non rispetta le regole e poi dobbiamo ascoltare dichiarazioni ambigue da parte di alcuni membri di Governo, come le ultime intemerate di questi giorni, contro il Colonnello Lucignano e culminate con la ridicola denuncia della trasmissione Exit.
Sì, quello che dà fastidio al Governo non è che in questo Paese succedono ancora certe cose, ma che ci sia qualcuno che le denuncia, tanto è vero che chi si rende protagonista di questi scandali continua ad operare indisturbato esponendo la Repubblica a figuracce come quella rimediata nella trasmissione in questione.
Per questi motivi non abbiamo fiducia in questo Governo e in questa maggioranza
Abbiamo fiducia invece nel nostro Paese, nelle potenzialità della sua gente e nelle risorse umane e materiali che abbiamo a disposizione e che dobbiamo mettere in campo per risollevarci.
Ai Sammarinesi onesti che vogliono una nuova Repubblica lasciandosi alle spalle le zone d’ombra accumulate nel corso degli anni vogliamo dare risposta e in quest’ottica abbiamo dato un voto favorevole all’ordine del giorno.

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