Su rilevazioni di caporalato a San Marino

Su rilevazioni di caporalato a San Marino

In riferimento agli articoli apparsi sulla stampa nei giorni scorsi in cui si denunciavano attività di “caporalato” e di inerzia delle Istituzioni, si intende precisare che la Segreteria di Stato al Lavoro e l’Ispettorato del Lavoro, non appena giunta la segnalazione, si sono attivate immediatamente riscontrando nell’azienda in questione la presenza di n. 22 lavoratori non in regola che prestavano la propria opera dai primi giorni di Agosto. Nel corso dell’Ispezione nei locali dell’azienda si sono altresì raccolti elementi che fanno presumere la sporadica presenza di ulteriori lavoratori non regolari. Si tiene a precisare che la stessa azienda è stata già più volte oggetto di Ispezioni a cui è conseguita l’applicazione delle relative sanzioni.
Si ribadisce che le Istituzioni, l’Ufficio del Lavoro e l’Ispettorato del Lavoro sono sempre attivi nella lotta al lavoro nero, in modo particolare, in questo periodo di crisi economica, nel quale numerose aziende pongono in cassa integrazione ed in mobilità un numero non irrilevante di lavoratori, ci si è attivati in particolare nella verifica di abusi o irregolarità nell’utilizzo degli ammortizzatori sociali.
L’attività dell’Ispettorato del Lavoro, anche se non viene pubblicizzata quotidianamente, ha registrato un enorme incremento a partire dal 2005, si è infatti passati da n. 305 controlli annui a n. 5.463 controlli effettuati nel corso del 2009 e 3.082 al 31/07/2010. L’attività di controllo è stata distribuita su tutte le tipologie di attività e in particolar modo in settori sensibili.
Compatibilmente con le disponibilità economiche, si sta valutando la possibilità di incrementare il numero degli ispettori del lavoro, considerando che le unità a disposizione sono ad oggi solo sette per effettuare controlli a più di 6000 imprese unitamente all’attività amministrativa e d’ufficio che non è affatto trascurabile in termini di tempo e impegno.
Altro intervento che si sta valutando è quello di un ulteriore inasprimento delle sanzioni amministrative, al fine di costituire un più incisivo deterrente, in tale ottica si potrà poi valutare l’opportunità di ripristinare anche le sanzioni penali.

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