Su ritardo nella formazione del nuovo governo

Su ritardo nella formazione del nuovo governo

A distanza di due settimane dal voto del 9 novembre, l’entusiasmo che ammantava il Patto per San Marino, sembra scemare salvo impennate dell’ultima ora!

Nonostante le meritorie prese di posizione in favore di un rinnovamento sostanziale della politica; nonostante la “lodevole” presa di posizione di un autorevole esponente di Alleanza Popolare; nonostante la battaglia contro il ritorno dei dinosauri, condotta da Noi Sammarinesi, il più classico dei copioni del teatrino della politica si sta materializzando inconfutabilmente.

La spartizione e la visibilità hanno preso il sopravvento sul rinnovamento.

Il Nuovo Partito Socialista ha issato la propria bandierina nel governo, così come l’Unione dei Moderati.

Alleanza Popolare, dopo il mancato decollo elettorale, ha cercato di limitare i danni aggrappandosi al mantenimento ed all’accrescimento di posizioni di prestigio.

La Democrazia Cristiana, miracolata dall’inaspettato aiuto offertole, ha poi dovuto generosamente ridurre la propria rappresentanza ed il proprio peso all’interno dell’Esecutivo, pur di tutelare e difendere il buon nome ed il prestigio dei propri padrini.

Questa è la sintesi, quanto meno problematica, delle ultime due settimane.

Infatti, invece di trovarci di fronte ad una squadra di Governo che doveva essere, secondo i patti di coalizione già operativa, ci troviamo davanti una maggioranza sfiancata e depotenziata di quella coesione e coerenza politica che, in tempi non sospetti, avevamo denunciato come limite oggettivo alla stabilità.

Ci preoccupa ciò che sta emergendo in questi giorni e che tutta l’opinione pubblica ha già percepito: la “gioiosa macchina da guerra” del patto ha rallentato la propria marcia trionfale.

La battaglia in corso sulla Segreteria di Stato per il Territorio è uno dei nodi cruciali e, proprio su questo passaggio, si giocherà la coerenza di alcune forze politiche del Patto che, per la loro vocazione al controllo, hanno edificato la propria ragione sociale che oggi appare sempre più appannata.

Psd, Ddc, SpL e Su hanno, in queste settimane, tenuto un atteggiamento responsabile, così come era doveroso rispetto al voto del 9 novembre.

Nel riconoscere la piena legittimità della nuova maggioranza, riteniamo che l’opposizione non possa non rilevare questi fattori di debolezza, anche alla luce di uno scenario globale che sta già producendo ricadute negative per la Repubblica di San Marino.
Il nostro Stato ha bisogno di avere un quadro di riferimento certo e non di questo squallido continuo balletto di nomi e di poltrone.

Riforme e Libertà si porrà con coerenza, rispetto allo scenario politico, riconfermando il proprio ruolo di opposizione responsabile, costruttiva e puntuale, senza sconti, intenzionata a fornire il proprio convinto sostegno, esclusivamente indirizzato alla crescita ed allo sviluppo economico e sociale del Paese.

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