Su San Marino, Luigi Magistro, cocciuto: totale trasparenza

Su San Marino, Luigi Magistro, cocciuto: totale trasparenza

La  lezione a Pavia dei 3 professori di San Marino,  non ha  conseguito gli effetti sperati. Non tanto e non solo perché hanno bigiato  gli eccellenti, Prof. Dott. Vittorio Grilli,
Viceministro dell’Economia e delle Finanze,  e il Direttore Generale dell’Agenzia dell’Entrate,
Dott. Attilio Befera,  che avrebbe dovuto tirare le conclusioni.

Le conclusioni le ha  dovute tirare al posto di Befera  il volenteroso  Dott. Luigi Magistro, Direttore Centrale dell’Accertamento dell’Agenzia delle
Entrate.  Lui, sì,  presente come da programma.   

Che conclusioni!

Magistro si è espresso  con la sicurezza propria di chi è certo di dire cose condivise dai suoi ‘superiori’, perché, quasi certamente, con loro – assenti –  le ha concordate. 

Magistro, papale papale,  ha rivelato   quello che  a Roma  ai governanti  di San Marino probabilmente  da anni  si va chiedendo  e che i politici sammarinesi per ragioni tutte loro – il Paese non c’entra – non   vogliono sentirsi dire e che, quindi, al Paese  non hanno, di fatto, mai riferito: trasparenza totale.

 

Luigi Magistro

Magistro, anche a nome degli assenti Befera e Grilli  e –  perchè no? –  di Mario Monti,    ha detto:  fra San Marino e Italia, manca  “il passaggio proprio  sulla totale trasparenza che credo sia, proprio,  il perno di tutto“. Ed ha concluso: “Una volta che quel passaggio è  superato penso che per l’amministrazione fiscale davvero non vedo quale possa essere il problema“, per riprendere i normali rapporti. 

Né Pasquale Valentini né Fiorenzo Stolfi né Antonio Valentini né Claudio Felici (presente a  Pavia  anche se non è salito in cattedra)  hanno  riferito  di questa ‘totale trasparenza’.

Perché?

La trasparenza totale  per i politici sammarinesi   è tabù. Preferiscono,  come Sansone, vedere crollare tutto piuttosto
che rassegnarsi a  frantumare, loro, il vitello d’oro, alla cui adorazione sono cresciuti. 

Del resto San Marino non si è presentato a Pavia con i campioni della
San Marino che fu, quella, appunto del vitello d’oro?
Vitello d’oro: 
vale a dire una piazza finanziaria che ci si è messi a costruire  con la mentalità,  la cultura e la furbizia  dei sensali di pecore  sul campo della fiera di
Borgo, come è emerso  dalle – sgradevoli – deposizioni, a Forlì,  di Luca Papi e Stefano Caringi.

Quanto accaduto a Pavia, mutatis mutandis,  ricorda lo show di Tremonti al Meeting di Rimini, agosto 2009.

 

 

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