Sul crac della Repubblica di San Marino

Sul crac della Repubblica di San Marino

Dal giornale “L’Informazione” del 16 Novembre 2009 con l’articolo “San Marino a Rischio crack”
e da “La Tribuna sammarinese” dello stesso giorno con l’articolo“Titano crack”,
non mi stupisco più del fatto che anche i giornali di San Marino si prestino a fare da cassa di risonanza a quei giornali italiani che mostrano tanta benevolenza nei nostri confronti;
ma ora, visto che la nostra Banca Centrale e gli stessi governanti, hanno ritenuto di non attivarsi con la dovuta determinazione, rivolgo un appello, da queste pagine, al Presidente dell’Associazione Bancaria Sammarinese affinché vengano denunciati gli autori dell’articolo apparso sul giornale “Milano Finanza” il 13 novembre e sul “Corriere della Sera” il 14 Novembre u.s. e le relative testate giornalistiche, non per le affermazioni strumentali, ma per la diffusione di dati, volutamente falsati, relativi ai volumi della raccolta e ai numeri dello scudo, tesi a ledere la credibilità nel sistema bancario e finanziario della Repubblica di San Marino e, cosa ancor più grave, a minare la fiducia che i clienti italiani e stranieri nutrono nei confronti del nostro Paese.

Per le dannose conseguenze, difficilmente quantificabili, di detti articoli, io suggerirei di richiedere alle due testate giornalistiche italiane danni per 3 miliardi di Euro ciascuna, e una condanna che imponga di dare ampia diffusione di detta notizia su tutti i principali giornali italiani.

Se qualcuno ha commesso delle leggerezze ne risponderà ma, non possiamo e non dobbiamo accettare che restino impuniti quanti, opportunamente strumentalizzati, hanno diffuso dati non riscontrabili nella realtà, tutto ciò a tutela degli interessi del nostro Paese e a salvaguardia dei posti di lavoro dei tanti addetti del settore, ed anche perché, personalmente, dopo oltre 40 anni di carriera bancaria non posso accettare che la fiducia e la credibilità che il sistema, grazie al sacrificio ed al senso di abnegazione di tutti i suoi addetti, si è conquistato in oltre un secolo, possa essere cancellato con un colpo di spugna.

Poggiali Marino Leo

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