Sul degrado del territorio e la questione dei rifiuti

Sul degrado del territorio e la questione dei rifiuti

COMUNICATO STAMPA

6 agosto 2007

“POLITICHE AMBIENTALI: BISOGNA CAMBIARE ROTTA”


Ci volevano anche i rifiuti a far capire quanti siano i problemi ambientali nel nostro Paese e come non vengano affrontati dai governi. E’ da anni che chiediamo :

– la revisione del Testo Unico, visto la fallimentare gestione del territorio;

– rendere la Legge Quadro di Tutela Ambientale superiore a quella del P.R.G.

– completare le leggi in materia di inquinamento diffuso;

– trasformare la gestione politica del territorio attualmente in mano alla C.U.;

– rendere esecutive tutte le Istanze d’Arengo approvate.


Preso atto che il programma di governo del luglio 2006 prevede all’art. 14: “rispetto alle politiche ambientali si ritengono prioritari: -ripensare alla raccolta differenziata e allo smaltimento dei rifiuti potenziando la differenziazione e ricercando l’autonomia con l’utilizzo delle moderne tecnologie”.

Un anno è passato da quando l’A.M.S. assieme all’amica Margherita Bologna, del “Comitato Riccione per l’Energia Pulita”, incontrò il Segretario al Territorio e Ambiente per discutere di tale problema al fine di aumentare la percentuale da riciclare e quindi anche di ridurre i rifiuti da conferire all’inceneritore di Coriano. Parecchi mesi sono passati da quando organizzammo un incontro pubblico sul tema della raccolta differenziata spinta denominata “porta a porta” con esperti del settore, ma snobbato dalle Segreterie e dagli uffici competenti.

Intanto una nostra Istanza d’Arengo che chiedeva di estendere il “porta a porta” su tutto il territorio, visti i risultati ottenuti in vari comuni e paesi italiani, venne bocciata nel novembre 2006, sostituita però da un O.d.G. che doveva “sperimentare il porta a porta dei rifiuti solidi urbani in area circoscritta del territorio sammarinese, al fine di vagliare l’efficienza di tale sistema per poi estenderlo all’intero territorio”.

Apprendiamo che adesso i nostri rifiuti poco differenziati non li vogliono più all’inceneritore di Coriano. Dicono che è stata una decisione politica, ma come avrebbero potuto ricevere i nostri rifiuti riciclati al 19% quando Rimini si appresta ad effettuare “il porta a porta” sul territorio e vuole arrivare al 40% nel 2007 e al 65% nel 2012 come prescritto dall’U.E.? Come al solito noi coi soldi pensiamo di comperare tutto, come energia e acqua, e a nessuno è venuto in mente che un giorno i nostri rifiuti non li avrebbero più voluti. Certo che non veniamo molto considerati dai nostri vicini, approvano il Piano provinciale per la gestione dei rifiuti e noi neanche lo sappiamo!

Adesso dicono che li smaltiremo nella provincia di Forlì, oltretutto sembra che siano anche più convenienti, ma allora perché li abbiamo portati all’inceneritore che poi con i suoi fumi carichi di diossine e microparticelle di metalli pesanti ci ha avvelenato la salute per anni?
Vogliamo continuare così e aspettare che anche Forlì tra qualche anno non voglia più i nostri rifiuti urbani, oppure cominciare una nuova gestione che favorisca il recupero di materia prima, il minor consumo di energia e di acqua? Il recupero consentirà anche di limitare i costi economici che lo Stato, e l’intera collettività, ha nel conferire i rifiuti fuori dal territorio. Inoltre non bisogna dimenticare che la raccolta differenziata permetterebbe di diminuire molte tonnellate di CO2 emesse in atmosfera.

Come si può notare, quello che si richiede è un cambiamento radicale di rotta non solo nella gestione dei rifiuti ma nelle politiche territoriali che così come impostate finora dimostrano l’inadeguatezza di questo modo di “governare” il territorio.

Il presidente AMS

Raniero Forcellini

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