Sulla conclusione del tavolo tripartito il capogruppo dei DdC, Pier Marino Mularoni, ha dichiarato: “E’ finita male, con un tavolo zoppo, il percorso di un tavolo molto strombazzato dalla maggioranza che oggi ha sancito di fatto la rottura fra le associazioni degli imprenditori. L’atteggiamento tenuto dal governo oggi in occasione della firma dell’accordo sul tavolo tripartito è un atto sintomatico della smania calligrafica che ha l’esecutivo. La voglia di firmare, già manifestata con l’Accordo di Cooperazione Economica dove il governo pur di firmare ha accettato tutto, anche condizioni che probabilmente faranno capitolare il nostro sistema economico, oggi abbiamo assistito a un triste dejà vu. La scelta, legittima dell’Associazione Nazionale dell’Industria Sammarinese di non firmare l’accordo tripartito, le lucide osservazioni sulla situazione economica nella quale la Repubblica di San Marino sta pericolosamente scivolando, sono un punto sul quale un governo serio non può prescindere.”
Il capogruppo Mularoni inoltre sostiene che : “La riforma degli ammortizzatori sociali è un elemento importante sul quale occorre intervenire, ma non è l’elemento che farà ripartire l’economia sammarinese e soprattutto assicurerà certezze agli imprenditori sammarinesi alle porte di una fase di recessione acuta e senza sbocchi concreti. La leggerezza del Segretario di Stato per le Finanze, vero regista dell’operazione, che per scongiurare iniziative del sindacato hanno di fatto annullato lo spirito del tavolo tripartito, sono il segnale evidente di come si intende per il Governo la partecipazione alle scelte e soprattutto della considerazione reale dei problemi degli imprenditori.”
I DdC vedono con preoccupazione questo atteggiamento di arroganza e superficialità che può rompere la pace sociale e innescare dinamiche di contrapposizioni molto pericolose.
In troppi, per i fini più disparati, hanno gridato al successo prima ancora di giungere ad un accordo sul tema, troppi Segretari di Stato non hanno capito che dietro la propaganda di regime, l’accordo del tavolo tripartito è uno strumento imperfetto che non può rilanciare l’economia di un Paese.
Presto, come conferma anche ANIS, il Paese sarà in ginocchio, alle prese con una profonda crisi economica, con pesante ricadute sulla finanza pubblica in crisi di risorse e liquidità.
ANIS ha ragione, a volte nella vita servono scelte coraggiose e non posizioni di retroguardia ad uso propagandistico come visite plurime a Presidenti di Regione, Sindaci o manifestazioni costose come l’Alba sul Monte.
Forse le centinaia di migliaia di euro spese, sarebbero stati utili per pagare la cassa integrazione e la mobilità dei lavoratori o fare degli atti concreti per le aziende.
Invece fra pochi giorni, i sammarinesi che già dormono poco per i pensieri legati alla crisi economica, avranno un’intera notte bianca per pensare al loro incerto futuro, che dopo la chiusura di questo zoppo tavolo tripartito sarà ancora più complicato e non per colpa dell’opposizione.