Sulla legge per il risparmio energetico

Sulla legge per il risparmio energetico

COMUNICATO STAMPA


La bozza di legge del governo sul risparmio energetico e lo sviluppo delle energie alternative non convince.
LE PROPOSTE DEL PDCS PER UN PROVVEDIMENTO CONDIVISO E APPLICABILE.

Nell’ultimo incontro fra le forze politiche, riferito alla Legge sul Risparmio Energetico e lo Sviluppo delle Energie Alternative, il P.D.C.S. ha constatato la condivisione sulle osservazioni formulate ad integrazione e modifica alla legge presentata dalle Segreterie di Stato all’Industria e al Territorio e ha registrato con soddisfazione l’auspicio del PSD che le stesse siano accolte affinché si possa giungere ad un provvedimento legislativo maggiormente rispondente alle esigenze del nostro Paese.

Tali osservazioni, scaturite anche dal confronto con tutte le categorie economiche e sociali, sono state dal PDCS presentate al Governo e riguardano essenzialmente cinque punti.


1) IL PIANO ENERGETICO NAZIONALE (PEN)
Risulta incompleto e non sufficiente per affrontare le reali problematiche dell’approvvigionamento energetico da fonte non rinnovabile, che ancora per lungo tempo costituirà la voce maggioritaria nel bilancio energetico delle differenti fonti primarie di energia.

Mancano in esso tutte le indicazioni utili a valutare con sufficiente sicurezza le reali opportunità, o i rischi, per sottoscrivere e, se necessario, entrare a pieno titolo fra gli Stati che si assumono gli impegni del Protocollo di Kyoto (Impegni di riduzione di CO2eq. = Annesso I del Protocollo = accesso ai Meccanismi Flessibili JI, CDM, IET).

2) OBBLIGO DI INSTALLARE IMPIANTI PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTE RINNOVABILE

Non si ritiene opportuno estendere l’obbligo dell’installazione di impianti utili alla produzione di energia da fonte rinnovabile anche agli edifici di proprietà privata. Si ritiene necessario, al contrario, prevedere tale obbligo solo per quelli di proprietà pubblica e ad uso della Pubblica Amministrazione.

Consideriamo fondamentale incentivarne la corretta applicazione per tutti quei soggetti che ne vogliano fare uso nei propri edifici, prevedendo un sistema di incentivi che cresca in funzione della maggiore integrazione architettonica e che sia inversamente proporzionale alla potenza di erogazione, pur premiando la massima efficienza possibile di produzione.


3) COMPLICANZE BUROCRATICHE
Consideriamo un errore prevede la costituzione di 4 nuovi organismi e uffici chiamati ad operare per l’applicabilità delle procedure individuate, sovrapposti ad altri già esistenti e pienamente operanti.
E’sufficiente la costituzione di uno, che sia il più possibile autonomo e con una spiccata capacità propositiva e di controllo.

Allo stesso modo sarebbe un errore prevedere così come proposto, tante certificazioni ed attestati.

Le stesse direttive dell’UE richiedono che siano adottate metodologie semplici e facilmente gestibili, capaci di non concorrere ad inutili aumenti dei costi organizzativi e tecnici.

Un ulteriore eccesso non comprensibile è il prevedere l’introduzione di nuove figure professionali.

4) IL RUOLO DELL’AASS PER IL FUTURO ENERGETICO DI SAN MARINO


Nella proposta non è certamente chiaro: sembra quasi che l’A.A.S.S. debba svolgere funzioni di informazione al cittadino (vedi Sportello Energetico); dalle dichiarazioni alla stampa rilasciate dalle Segreterie al Territorio e all’Industria così come, dal recente accordo siglato fra Governo ed ERA in materia di approvvigionamento del gas, sembra che l’AASS abbia vita breve.

Questo per noi non è accettabile e sarebbe negativo per l’intera Repubblica di San Marino.

5) ISTITUZIONE DELLE COOPERATIVE ENERGETICHE

Non sono condivisibili né i limiti di produzione individuati, nè i differenti incentivi concessi in modo non equilibrato ai suddetti soggetti.
Ancor più incomprensibile risulta la facilità con la quale tali società otterrebbero la licenza.

Il PDCS ritiene indispensabile l’accoglimento delle proposte formulate e, per l’interesse che l’argomento riveste, si impegna a continuare la sua battaglia nel contatto con i cittadini e nelle sedi istituzionali nelle quali il progetto dovrà essere esaminato.

L’UFFICIO STAMPA DEL P.D.C.S.

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