Sulla nuova società del gas

Sulla nuova società del gas

Il Segretario di Stato Tito Masi risponde ai dubbi sollevati in una interpellanza dal Consigliere di Alleanza Nazionale Glauco Sansovini, e condivisi dalla Democrazia Cristiana, riguardo l’approvvigionamento di gas da paesi esteri: “Quando un atto, come la lettera di Intenti con VNG ed Hera, reca la firma di due Segretari di Stato; quando ad una missione, come quella in Libia del dicembre 2006, hanno partecipato due Segretari di Stato, e l’opposizione (in questo caso Alleanza Nazionale), rivolge un duro attacco ad uno solo di essi, che rappresenta Alleanza Popolare al Governo, è evidente la finalità politica che si vuole perseguire. Siamo di fronte ad uno nuovo episodio di falsificazione della realtà (fra l’altro, contrariamente a quanto è stato affermato, non ho mai incontrato il Colonnello Gheddafi), di strumentalizzazione politica, di diffusione di veleni che testimoniano solo l’imbarbarimento raggiunto dalla nostra vita politica.

L’obiettivo della missione in Libia dei Segretari di Stato agli Esteri e all’Industria, oltre la firma di un accordo per la protezione degli investimenti, era quello di verificare la possibilità di acquistare gas ottenendo prezzi più convenienti ed una maggiore autonomia per il nostro Paese. Il Presidente della Camera di Commercio si è invece incontrato con i dirigenti della Camera di Commercio libica per gettare le basi di un ulteriore sviluppo delle relazioni economiche fra gli imprenditori dei due Paesi. C’è qualcosa di sospetto e di censurabile in tutto ciò? Non corrisponde forse agli interessi del Paese?


L’obiettivo della lettera di intenti sottoscritta dai Segretari di Stato agli Esteri ed all’Industria con VNG ed Hera è quello di rendere possibile l’approvvigionamento diretto di gas dai paesi produttori – e quindi anche dalla Libia- utilizzando la collaborazione di partner dotati di competenza specifica, professionalità, esperienza, adeguate relazioni esterne e strutture, come quelle per lo stoccaggio, che noi non abbiamo, al fine di fare fronte al fabbisogno di gas della Repubblica e garantire prezzi al consumo contenuti alle famiglie ed alle imprese. Approfondiremo poi la possibilità che parte del gas, dopo aver soddisfatto le nostre esigenze, possa essere acquistato direttamente da Hera o VNG oppure ceduto insieme ad altri utenti. C’è qualcosa di sospetto o censurabile in tutto ciò? Non corrisponde forse agli interessi del Paese?

Entrambe le iniziative sono state condotte con la massima trasparenza, alla luce del sole, e siamo pronti a risponderne di fronte al Consiglio Grande e Generale ed ai cittadini.


La lettera di intenti non contiene impegni vincolanti ma definisce esclusivamente un percorso soggetto a verifiche e scelte successive da parte degli organi competenti. Fra queste ultime figura anche l’assetto della eventuale società che verrà costituita, che è tutto da definire ma i cui soci non saranno certamente soggetti privati. Non a caso abbiamo scelto VNG, una fra le più importanti società tedesche nel settore, la cui maggioranza è saldamente in mani pubbliche, ed Hera, una società partecipata dagli enti locali delle zone limitrofe, che ha già un consolidato rapporto di collaborazione con il nostro Paese e da anni collabora con VNG.


I servizi di importanza strategica gestiti dall’AASS continueranno ad essere gestiti dall’AASS. L’unica differenza è che oggi l’AASS acquista il gas dall’ENI a condizioni che non possono dirsi di favore, mentre domani, se il progetto andrà in porto, lo acquisterà da una società di diritto sammarinese, con forte partecipazione dello Stato, a prezzi più vantaggiosi, che determineranno tariffe più convenienti per i cittadini e le imprese.

L’AASS non è stata e non verrà esclusa dal progetto di collaborazione, in quanto attraverso i propri vertici ha partecipato agli incontri preliminari, ha condiviso le scelte fino ad ora compiute e parteciperà direttamente all’attuazione dell’intesa.

Questa è la realtà. Il resto sono sospetti gratuiti, fango, illazioni, attacchi personali e operazioni politiche che nulla hanno a che fare con l’interesse del Paese.”

IL SEGRETARIO DI STATO

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