Sulla situazione politica dopo l’azzeramento dei vertici di Banca Centrale

Sulla situazione politica dopo l’azzeramento dei vertici di Banca Centrale

L’analisi che il Partito Socialista Riformista Sammarinese conduce sulla situazione generale del Paese evidenzia che il governo sta portando verso una deriva economica e finanziaria senza precedenti. Ormai è evidente che il governo è incapace di affrontare la crisi che colpisce l’intero apparato produttivo e dei servizi; non è stato in grado di gestire le difficoltà del sistema bancario e finanziario; non si è accreditato come interlocutore affidabile del Ministero dell’Economia della Repubblica Italiana; ha scelto la strada di un conflitto generalizzato, interno ed esterno, che è deleterio per il futuro della Repubblica. Il bilancio dello Stato, impostato sulla politica del taglio improbabile e del debito sicuro (palese e occulto), corredato da una legge finanziaria omnibus ridicola e contenente perfino l’articolo 81 bis sulla flessibilità come schiaffo ai sindacati per intensificare lo scontro e decretare la fine della concertazione, significa togliere la rete di protezione economica e sociale al Paese mettendolo a rischio di fallimento. Le dichiarazioni ufficiali rilasciate alla televisione e alla stampa, costellate da gaffe di ogni genere, fino all’ultima, eclatante, a Milano Finanza, sulla vigilanza consolidata con la quale si vuole appaltare alla Banca d’Italia la vigilanza sugli istituti sammarinesi, sono la misura del servilismo, dell’imperizia e della tendenza a svendere la nostra sovranità pur di mantenere il potere. L’incomprensibile atteggiamento di finta difesa della Cassa di Risparmio mentre si operava tenacemente per metterla in ginocchio; le interferenze negative e strane nella gestione della vicenda Delta-Cassa di Risparmio; il mancato chiarimento sul memoriale Ghiotti; l’indifferenza totale nei confronti dello scudo fiscale e l’utilizzo scriteriato della decretazione d’urgenza, secretandone i risultati, per indebolire le banche sammarinesi in momenti di drammatica criticità, sono i segnali più evidenti di una politica dissennata e contraria agli interessi sammarinesi. Anche la superficialità con la quale viene affrontato il problema del rappresentante fiscale, aggrava la situazione dell’imprenditoria già in difficoltà per la crisi internazionale e l’inazione dell’esecutivo.
Il Partito Socialista Riformista Sammarinese ha già manifestato la sua inquietudine per il veto del governo all’audizione di Banca Centrale e del Congresso di Stato in Commissione Finanze, richiesta da oltre un mese. Non può tacere di fronte ai metodi sbrigativi e arroganti con i quali il governo – senza nemmeno coinvolgere il Consiglio Grande e Generale che a questo punto auspichiamo possa essere convocato urgentemente seppur con colpevole ritardo – ha decapitato il vertice di Banca Centrale, a cominciare dal Presidente, nominato all’unanimità da tutti i gruppi consiliari solo da pochi mesi; così come non può passar sopra alle mancate risposte del governo di fronte alle gravissime accuse del Presidente e del Direttore.
Il Partito Socialista Riformista Sammarinese ritiene che sia indispensabile mettere fine alla deriva e alla confusione che pongono a rischio l’intero Paese e, pertanto fa appello alle forze responsabili orientate al cambiamento per intraprendere un’azione politica concreta, seria e trasparente che eviti la crisi di sistema e porti in tempi rapidi ad una nuova politica per costruire insieme la San Marino del futuro.

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