Sulle lettere di Frattini. Note, non note, ritardate …

Sulle lettere di Frattini. Note, non note, ritardate …

(DIRE) San Marino, 20 mag. – Una lettera tenuta nascosta nei
cassetti di Palazzo Begni. Dunque una sorta di carteggio segreto
tra i due titolari degli Esteri, italiano e sammarinese, Franco
Frattini e Antonella Mularoni. L’ipotesi gira nei corridoi di
Palazzo Pubblico durante la sessione del Consiglio grande e
generale. Forse alimentata ad arte da alcuni esponenti
dell’opposizione.
Ma “nessuna nuova missiva e’ arrivata dalla Farnesina”,
assicura l’inquilino di Palazzo Begni. Le lettere rimangono due,
di cui l’ultima annunciata dieci giorni fa nella seduta della
commissione Esteri. Ma di fatto, sui media la notizia e’ stata
bypassata e forse anche questo potrebbe avere generato
confusione. In questa ultima missiva Frattini, ricorda Mularoni,
riconosce gli sforzi compiuti dal Titano: “Con l’Italia ci
teniamo ad avere un incontro politico, ma loro non sembrano
pronti. Comunque andiamo avanti su tutto quello che c’e’ da fare
e speriamo che a breve ci sia un riconoscimento pieno da parte
loro”.
Eppure nei corridoi di Palazzo si parla anche dei possibili
contenuti di un’ultima missiva, la terza in ordine di tempo.
Sarebbero tre i punti salienti riferiti da Frattini a Mularoni.
L’inquilino della Farnesina riconoscerebbe gli sforzi sulla
strada della trasparenza compiuti dalla Repubblica. Ribadendo
anche che l’unico interlocutore, il deus ex machina sulla
questione, e’ il temuto, sul Titano, ministro dell’Economia
Giulio Tremonti. E che sarebbero, infine, inutili, se non
dannosi, tentativi di rivalsa verso l’Italia.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy