Salvatore Vargiu, titolare della Agenzia di investigazioni Cio,era in grado di avvertire Marco
Bianchini, della presenza o meno della Guardia di Finanza lungo la superstrada Rimini San Marino, di modo che i clienti della Fingestus, opportunamente avvertiti, potessero trasferire il danaro dall’Italia senza correre rischi.
Lo si apprende da un articolo di Patrizia Cupo di Corriere Romagna San Marino, incentrato sul memoriale Vargiu (‘Atto K‘).
Il finanziere corrotto. Nel memoriale, Vargiu non fa mai il suo nome: ma i fatti raccontati collimano in gran parte con quanto già ricostruito dalla Finanza di Rimini sui rapporti tra il clan di Bianchini e il maresciallo delle Fiamme gialle Enrico
Nanna. L’“atto K” racconta dell’accordo economico da 25mila euro per acquistare da Nanna il rapporto della Finanza su Karnak, o meglio il testo del ricorso presentato dall’Agenzia delle entrate di Rimini all’assoluzione, in primo grado, di Karnak in commissione tributaria. Ma ancora: secondo quanto descritto nell’“atto K”, Nanna avrebbe fornito informazioni direttamente a Pierani sugli spostamenti della Finanza ai confini con San Marino: «A Pierani –si legge– veniva comunicato orario e fine del servizio: serviva per avvisare clienti che quel giorno dovevano recarsi in Fingestus per il deposito del denaro contante». E poi le indagini sugli agenti Karnak: secondo il memoriale, Nanna sarebbe stato in grado, con uno stratagemma, di bloccare e rinviare gli accertamenti.
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Leggi l’ordinanza a firma del Gip di Rimini dott.ssa Fiorella Casadei