Tabarrini Cesare, sul momento politico

Tabarrini Cesare, sul momento politico

Vincerà chi saprà con maggior forza dimostrare la volontà del cambiamento.

San Marino, 18 agosto 2008.

Si è appena conclusa una fase politica estremamente delicata che voleva formare un nuovo governo povero numericamente (governo delle 7 poltrone) e con pochi auspici di poter veramente essere portatore di stabilità e azioni forti quali sono quelle che la cittadinanza e il Paese tutto attende oramai da svariati mesi.
La fase successiva ha rischiato di essere fotocopia della precedente in quanto è chiaro che i due schieramenti non hanno inteso minimamente cedere le posizioni di coalizione e di precoalizione formatisi di fatto e note agli occhi di tutti.

Il cosiddetto “governo dei 31” se avesse avuto luogo avrebbe avuto comunque problemi sia di insediamento che di durata; come il precedente non avrebbe avuto la forza di compiere nemmeno una delle pur buone azioni presentate e che sarebbero state auspicabili per la Repubblica.

L’unica scelta responsabile da parte delle forze politiche è stata quella di sciogliere il Consiglio Grande e Generale per rimettere il mandato agli elettori con le elezioni anticipate.

È stato infatti doveroso per ogni rappresentante politico, che si dica tale, far presente al Paese che in quelle condizioni l’unica azione da mettere in campo, al di là delle sigle e dei colori partitici (anteponendo gli interessi del Paese a quelli personali o di schieramento) era far tornare la voce ai cittadini e dare così l’autorevolezza alla democrazia che contraddistingue San Marino da secoli.

Ed è stato importante che si sia giunti a questa conclusione al fine di non ritardare ulteriormente la soluzione dei gravissimi problemi ancora stagnanti e fermi sul tavolo, scelte fondamentali che incidono sull’economia del Paese e dei sammarinesi.

In questo momento, secondo quanto stabilito dalla nuova legge elettorale, si genera la chiusura di un percorso della vecchia legge elettorale e la nascita di una nuova fase in cui sarà finalmente possibile far governare il paese da una coalizione forte e vincente, in alternativa al vecchio sistema di “fare politica”.

Una fase in cui sarà possibile rimettere chiarezza davanti agli occhi dei cittadini che potranno finalmente scegliere a chi affidare il destino della propria Repubblica.

In ogni nascente coalizione tutte le individualità sono indispensabili, la storia e il percorso di ognuno sono parte integrante della storia del nostro paese e del futuro della Repubblica.

Ogni giorno sui quotidiani nazionali e italiani assistiamo ai segnali che preannunciano la tempesta in arrivo. I fulmini sono l’anticipo della burrasca, il tempo è giunto ed è ora di cambiare pagina ed agire prima che sia troppo tardi.

Agire per difendere degnamente la nostra Repubblica dai nemici, interni ed esterni, che non hanno nessun amore per San Marino ma hanno un grande affetto per i propri interessi.

A tutt’oggi è oramai evidente che si sia chiuso un ciclo. La vecchia politica ha fallito.

Non è stata capace di seguire e dare risposte alle esigenze del Paese e dei suoi cittadini, concentrata solo su come perpetuare se stessa e i suoi rappresentanti.

Il Paese ha bisogno di una nuova politica, fondata sull’obiettivo principe di restituire dignità, forza e valore alla nostra Repubblica, in tutte le sue espressioni.


Il percorso di intenso confronto intrapreso dalle forze politiche, che potrebbe portare alla costituzione delle prossime coalizioni, va continuato e approfondito con responsabilità per arrivare quanto prima a dare ai cittadini schieramenti e contenuti su cui ragionare per operare la loro scelta. Non su chi si considera vincente o più forte ma su chi sarà ritenuto capace di mettere in campo e perseguire gli obiettivi che ha scelto di porre al giudizio dei cittadini.


Ma ancora più importante sarà mettere in campo il rinnovamento della classe politica. Dovrà essere fatto dai partiti che formeranno le liste di ogni coalizione e sarà necessario mettere da parte le vecchie logiche che per tanti anni hanno dettato le regole della composizione delle liste e della scelta dei candidati. Vincerà chi saprà con maggior forza dimostrare la volontà del cambiamento, non solo sulla carta ma soprattutto nell’azione, nel fare. Capacità di voltar pagina per alcuni e di mantenere il proprio impegno coerentemente rispetto agli ultimi due anni della legislatura passata.


NOI SAMMARINESI è nato perché ogni persona che compone il Movimento non si riconosceva più nella vecchia politica e nel suo vecchio metodo. Tutti insieme abbiamo chiesto al Paese di essere legittimati attraverso il voto. La nostra è stata una scelta onesta e chiara. Abbiamo detto basta alle incrostazioni, ai maneggi, al gioco delle poltrone, allo scontro e alla diffamazione, alla gestione degli affari, al mercato del voto, tipici della vecchia politica.

È con queste motivazioni che, con grande sofferenza e non senza contrasti emotivi personali (molti di noi sono figli di emigrati o emigrati loro stessi), abbiamo dato il nostro appoggio alla modifica della legge elettorale che elimina le preferenze al voto estero. Ma abbiamo anche voluto fortemente essere promotori di un’iniziativa, e ci faremo garanti della sua messa in campo, per rivedere compiutamente l’esercizio del voto nella sua completezza in modo che non vi siano più squilibri tra cittadini interni ed esteri e che, allo stesso tempo, non ci possa più essere il mercato del voto. La delicata questione del voto dei cittadini residenti all’estero e le sue modalità deve essere affrontata mantenendo dignità e diritto per tutti.

La discussione non potrà non prevedere una volontà comune nel coinvolgere sia le comunità che i rappresentanti della consulta dei cittadini sammarinesi residenti all’estero.

NOI SAMMARINESI con onestà, tutti insieme e a tutti i livelli, continuiamo a porci di fronte al Paese. Noi crediamo nella possibilità di una politica nuova e abbiamo fiducia che la politica del bene comune abbia il sopravvento.


I cittadini sammarinesi sono maturi, consapevoli e stanchi dei “giochini” dei politici, della vecchia politica, del metodo oramai consunto di modificare gli assetti per non cambiare nulla. È il momento di dimostrare alla politica che è ora che San Marino torni ai Sammarinesi.

Tabarrini Cesare

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