Tassa frontalieri e pensionamenti forzati: udienza dai Garanti

Tassa frontalieri e pensionamenti forzati: udienza dai Garanti

 Tassa frontalieri
e pensionamenti forzati: udienza dai Garanti

SAN MARINO 8 MARZO 2011 – Tassa
frontalieri e pensionamenti forzati: sono state fissate per il pomeriggio di
domani, mercoledì 9 marzo,  a Palazzo Pubblico le udienze del Collegio dei Garanti
per la discussione delle istanze
firmate, su proposta della CSU, da 27 e 25 consilieri.

I ricorsi ai Garanti chiedono di cancellare
due articoli della Legge Finanziaria approvata lo scorso dicembre.
Rispettivamente quello sulla tassa
frontalieri
(art. 56) e sui pensionamenti
forzati nella PA (art. 72).

ISTANZA TASSA FRONTALIERI – Oltre a richiamare le norme costituzionali
sammarinesi sulla parità di diritti, si evidenzia anche che il nostro
ordinamento ha recepito le convezioni
internazionali
sui diritti dell’uomo. Tra queste, l’art. 14
della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo,
stabilisce che il godimento dei diritti riconosciuti “deve essere assicurato
senza nessuna discriminazione, in particolare quelle fondate sull’origine
nazionale o sociale”. Tale articolo, così come tutta la Convenzione Europea,
fa parte integrante dell’ordinamento sammarinese, con valenza di legge costituzionale. Uno dei
principi sanciti dalla Carta dei Diritti, si legge nell’istanza, “è stato in
realtà tradito in tutta la sua portata e in realtà radicalmente ignorato con la
conseguenza di creare disparità e
disuguaglianze di trattamento
, che finiscono per provocare in
un’unica classe di individui sostanziali squilibri e dislivelli nel trattamento
economico e retributivo, oltre che tributario.”

All’attenzione del Collegio dei Garanti sarà
anche posto l’Accordo di cooperazione doganale firmato dalla Repubblica di San
Marino
e la Comunità Economica Europea (l’attuale UE) nel
1991 ed entrato in vigore nel 2002. L’articolo 20 dell’Accordo prevede, in
piena reciprocità,  “un regime privo di
qualsiasi discriminazione in base alla nazionalità per quanto riguarda le
condizioni di lavoro e di retribuzione”.

ISTANZA PENSIONI – Tra le altre cose, richiama la legge di riforma pensionistica
(157/2005), che innalza il limite dell’età pensionabile a 65 anni, riconoscendo a
tutti, senza nessuna distinzione, il diritto di conseguire il pensionamento a
questa età. Una norma che ha lo scopo, oltre che di assicurare una
sostenibilità di lungo periodo nel sistema pensionistico, anche “quello di
ripristinare una situazione di uguaglianza per tutti i destinatari del
sistema”. L’art. 72 della finanziaria altera la proclamata uguaglianza, “senza
trovare un aggancio ragionevole per giustificare la modifica”. La necessità di
sistemare i conti pubblici, si legge nell’istanza, “non è compatibile con
soluzioni discriminatorie e diseguali, soprattutto non rispettose di principi
fondamentali”. E neppure il decreto che l’Esecutivo ha approvato dopo la
Finanziaria ripristina il diritto di facoltatività al pensionamento.

La prima istanza (art. 56) sarà
discussa alle 15.30,
la seconda (art. 72) alle 16.00.
Lo ha stabilito il Presidente del Collegio Garanti,
con due specifici decreti, dopo che nelle settimane scorse le istanze erano
state giudicate ammissibili.

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