Terremoto. Andrea Olimpi risponde al Mics

Terremoto. Andrea Olimpi risponde al Mics

Mi permetto di intervenire a seguito della lettura del comunicato stampa inviato dal Mics, non come tecnico quale non sono, ma semplicemente come persona che da molti anni si occupa di volontariato attivo e quindi con una minima conoscenza dei problemi annessi agli eventi come la catastrofe naturale generata da un terremoto.
Buoni e lodevoli sono i propositi, soprattutto per quel che riguarda dare ospitalità alle popolazioni colpite dal sisma, magari fosse possibile dare un sostegno concreto a quelle persone che oggi vivono in una tenda e non sanno per quanto tempo dovranno restarci. Ma bisogna tenere però conto delle esigenze di queste persone, che per quanto sia scomodo vivere in una casa di tela o plastica, hanno li tutti loro affetti, le loro radici e molti il loro lavoro. Diventa quindi difficile, ma non impossibile, per molti trasferirsi a centinaia di chilometri.
Per quanto riguarda poi la situazione delle aziende il discorso è ancora più complesso. Tecnicamente stante la normativa regionale i contributi per la ricostruzione post-terremoto saranno concessi solo alle aziende che resteranno sul territorio.
La giunta capitanata da Vasco Errani su questo è stata molto chiara, rispondendo per bocca dell’Assessore Regionale alle Attività produttive, Giancarlo Muzzarelli, che ha chiaramente detto che tutti i contributi europei, nazionali, regionali e locali saranno concessi esclusivamente alle imprese che confermeranno la loro permanenza sul territorio.
La giunta in proposito ha anche “che nella casistica dei contributi alle imprese sia compresa anche la concessione di aiuti per la localizzazione temporanea di strutture gravemente danneggiate dal sisma”, ma da quel che si evince sempre sul territorio emiliano.
Ritengo per l’esperienza personale maturata, che l’unica forma di aiuto concreta, fatto salvo quella dei volontari di protezione civile, sia quella di dare contributi economici o fornire personale qualificato a costo zero per realizzare concrete azioni mirate alla ricostruzione in loco.
Sarebbe maggiormente auspicabile la proposta che le aziende edili della Repubblica, i professionisti sammarinesi dell’edilizia, potessero mettersi a disposizione a costi competitivi, per contribuire a ricostruire in fretta e nel migliore dei modi.
Con il terremoto in Abruzzo si sono avuti precedenti interessanti, come la partecipazione della provincia autonoma di Bolzano, che ha messo a disposizione i dipendenti pubblici per la ricostruzione e fornito un contributo economico consistente a aziende della provincia stessa che si sono recate sul territorio colpito dal sisma per costruire alloggi destinati alla popolazione.
Per quanto possa essere animato da buoni propositi, l’aiuto concreto è nel dare la possibilità di ricominciare sulla propria terra, chi ha perso tutto, spostandosi su un territorio diverso per quanto limitrofo, rischia di perdere anche le sue radici.
Andrea Olimpi

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