Riceviamo e pubblichiamo questa lettera aperta di Milena Bizzocchi al figlio Paolo Persoglia, judoka sammarinese che ha preso parte alle olimpiadi di Tokyo.
“Paolo,
indipendentemente da come è andata… Mi sembra di sentire il tuo respiro, i tuoi battiti. Sebbene sei lontano non riesco a dormire. Avrei voluto essere in tribuna come in tante altre occasioni quando io e tuo papà ti accompagnavamo sempre alle gare.
Sei l’orgoglio della mia vita, sono fiera di te. Sei un grande, sei splendido, sei la mia luce nei miei momenti difficili (che non sono stati pochi) sempre superati sapendo che lo dovevo fare per te!
Sai benissimo l’ultimo mio momento difficile a fine dicembre di un anno fa. Chi è stato a darmi la carica? Tu! Sei unico!
Spesso nel parlare dicevo che eri un figlio unico ma quel “unico” è sempre stato inteso come unico in tutti i sensi. Sei sempre stato molto maturo rispetto alla tua età sin da piccolo, con un carattere molto forte determinato testardo, spigoloso, scontroso ma con una sensibilità incredibile (anche se non sempre visibile).
Ti ho lasciato sempre libero di decidere di volare con le tue ali. Hai iniziato ad assaporare il judo, il tatami, a cinque anni e mezzo ed hai iniziato un percorso lungo, tortuoso, di sacrifici, di amarezze, di rinunce ma con una maturità e determinazione incredibile. Ed oggi hai coronato un sogno, un tuo obiettivo che mi sento di dire estremamente meritato! (il tuo Toro” era dentro di te!).
Non essere troppo severo con te stesso per come è andata. Hai già raggiunto un tranguardo straordinario e di questo devi sentirti orgoglioso. Noi lo siamo immensamente.
Ho sempre cercato di supportarti e darti tutto ciò che potevo o che riuscivo con i miei limiti e le mie possibilità.
Le difficoltà, gli scontri, le incomprensioni tra di noi ci sono stati ma tutto fa parte della vita.
Vorrei dirti tante tante tantissime altre cose ma mi limiterò a questo: ti voglio bene incondizionatamente.
Grazie Paolo”.