Tre strade, Civico10

Tre strade, Civico10

Quando un Governo senza idee e senza capacità deve fare rapidamente cassa normalmente sceglie 3 strade: tagli lineari alla spesa, condoni fiscali, debiti.
Queste le vie più semplici per riportare ossigeno a bilanci disastrati per i governi che non hanno forza, o voglia, di compiere politiche strutturali necessarie a riformare uno Stato alle prese con le difficoltà di un crollo cronico delle entrate. Per tutti quei governi che non hanno il coraggio di valutare fino in fondo le spese da tagliare e quelle da incrementare, perché non intendono scontentare le clientele elettorali e abbattere i privilegi diffusi nelle pieghe dell’utilizzo di soldi pubblici. Per quei governi che non hanno intenzione di fare una seria lotta all’evasione fiscale. E per quei governi che non pensano alle conseguenze future dell’andare a chiedere soldi in prestito, diventando quindi ostaggio dei prestatori e mettendo un dazio sulla testa delle nuove generazioni.
Questi sono i Governi che fanno più danni, quelli di cui un Paese dovrebbe liberarsi prima possibile. Guarda caso, quelle appena elencate sono esattamente le politiche che il Governo di San Marino Bene Comune sta portando avanti.
Riguardo ai tagli lineari, il Segretario Felici sta sbandierando ai quattro venti di aver ridotto il deficit dello Stato, dimenticando 1) che il bilancio è appunto ancora in deficit, quindi non c’è nulla di cui andare particolarmente fieri e 2) che i risparmi non derivano non da una vera azione di selezione della spesa ma principalmente da tagli lineari agli Enti, nell’Iss, si stanno tagliando i servizi ai cittadini, i farmaci e le prestazioni mediche), nella scuola sulle sostituzioni, la cui drastica riduzione sta anche qui peggiorando i servizi e ai fondi per i lavori pubblici. Risparmiare tagliando la spesa sociale, scolastica e quella per gli investimenti è la cosa più semplice che si possa fare: la possibilità di spese pazze (per esempio con le consulenze) resta tutta, gli amici sono contenti e le clientele pure.
Sull’indebitamento, questo Governo ha già dimostrato di avere le idee chiare: sta cercando in tutti i modi di rimediare un po’ di soldi all’estero per finanziare la spesa corrente. Lo hanno detto e lo provano a fare, prima col tentativo IFP (bloccato dall’insurrezione della popolazione), ora con le varie versioni ridotte dell’IFP stesso (come la SMIA, società nata teoricamente per fare semplice gestione dell’aeroporto di Rimini, ma che potrà invece alienare beni pubblici ed ottenere prestiti da usare per le necessità più disparate). Fare debito sembra evidentemente una necessità per questo governo, e continuano a provarci a costo di ipotecare il futuro del Paese.
L’ultima invenzione è il condono tombale, mascherato da transitorio fiscale che approfondiremo ulteriormente nei prossimi giorni. Per raccogliere qualche soldo e dopo aver fatto una riforma fiscale che cambia poco e niente sul fronte della lotta all’evasione fiscale, si sono inventati un bel condono per chiudere con il passato. Chi ha delle pendenze con lo Stato, già in fase di contenzioso anche davanti al giudice, la chiude col 60% o il 65%. Chi vuole “mettersi a posto” perché ha qualche fallo nelle sue dichiarazioni, la chiude con qualche centinaio di euro (e chi deve mettere a posto cifre più alte, per qualche strana ragione, paga meno di chi ha poco da sistemare). Chi ha evaso tutto, non facendo per niente dichiarazione, la chiude con 4.000 o 8.000 euro, anche se non ha dichiarato decine di milioni di euro. E l’adesione al condono impedisce ulteriori accertamenti e sanzioni. Alla faccia della legalità e del rispetto della legge e di chi deve pagare fino all’ultimo centesimo ogni santo mese.
A fronte di tutto questo, a noi pare che invece di ragionare di allargamenti, convergenze, ultimatum, grande centro, alleanze, pagelle ai partiti, ecc… i consiglieri di maggioranza dovrebbero farsi un esame di coscienza e chiedersi se è questo il Paese che vogliono. E farlo prima possibile!

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