Tremonti durissimo con San Marino in Senato

Tremonti durissimo con San Marino in Senato

“Le carenze del sistema sammarinese,
evidenziate in un recente rapporto di valutazione dal Moneyval”,
hanno obbligato gli Stati membri dell’Unione europea a ritenere
di non poter includere il Titano nell’elenco degli Stati
extracomunitari “virtuosi in tema di antiriciclaggio. Questa
mancata inclusione e’ all’origine dei provvedimenti di Bankitalia
nei confronti della Cassa di risparmio di San Marino”. Cosi’ il
ministro italiano dell’Economia, Giulio Tremonti, risponde in
Senato a un’interrogazione del parlamentare del Partito
democratico, ed ex sindaco di Bologna, Walter Vitali, che, lo
scorso maggio, a pochi giorni dall’arresto dei vertici
dell’istituto di credito sammarinese in seguito all’inchiesta
‘Varano’ della Procura di Forli’, chiedeva chiarezza sul futuro
dei dipendenti del gruppo Delta, controllato dalla Crrsm.
Tremonti ripercorre tutta la vicenda, a partire dal
commissariamento da parte di Bankitalia “in relazione alle gravi
irregolarita’ accertate nell’ispezione di vigilanza presso la
capogruppo tra settembre 2008 e febbraio 2009”. A pesare e’
“soprattutto l’accertamento di un assetto proprietario diverso da
quello comunicato all’autorita’ di vigilanza”. Gli organi
straordinari, prosegue Tremonti, si sono “impegnati ad assicurare
la regolare prosecuzione dell’attivita’, rimuovendo le
irregolarita’, accertando la situazione aziendale e promuovendo
le opportune soluzioni”.
Il 31 marzo 2009 viene siglato tra Italia e San Marino
l’accordo in materia di cooperazione economica, che entrera’ in
vigore quando saranno raggiunte anche le intese in ambito fiscale
e di scambio di informazioni. Inoltre, all’interno del negoziato
tra i due Paesi, “sono state discusse disposizioni aggiuntive
volte a esaminare la questione in materia di residenza fiscale e
a rivedere l’accordo amministrativo per l’applicazione della
convenzione del maggio 1978 in materia di sicurezza sociale”. Con
il Titano fuori dalla cosiddetta ‘white list’, aggiunge Tremonti,
“non possono essere applicati agli enti creditizi e finanziari
sammarinesi gli obblighi semplificati di identificazione, ne e’
possibile avvalersi di intermediari situati nel territorio
sammarinese per l’esecuzione delle misure di adeguata verifica
della clientela da parte di soggetti terzi”. E infatti, termina
il titolare dell’Economia, “le anomalie dei flussi di denaro
contante verso la Repubblica di San Marino” vengono controllate
attraverso un sistema di dichiarazione obbligatoria scritta.

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