Corriere della Sera
Il ministro in Bocconi: la bozza del decreto è già pronta
Tremonti-Moratti: accordo sul fisco «leggero». «A Milano una tax free
zone»
«Sperimenteremo agevolazioni per chi investe». Il Pd: solo campagna
elettorale
Rossella Verga
MILANO – Free tax zone sotto la
Madonnina. Per le imprese che investono e contribuiscono a rilanciare l’economia
e a favorire l’occupazione. Un anno fa era un’idea. Oggi è un progetto. Il
ministro Giulio Tremonti, intervenendo ieri alla Bocconi al Salone del
risparmio, ha annunciato che Milano potrebbe fare da test per l’applicazione di
regimi fiscali agevolati stile Irlanda e che «la bozza del decreto è
pronta».
Entusiasta il sindaco, che un anno fa lanciò appunto l’idea con
l’obiettivo di realizzare una sorta di laboratorio del federalismo fiscale.
«Stavamo lavorando da tempo a soluzioni come questa – dice – perché Milano è da
sempre un laboratorio di strategie e soluzioni efficaci nella creazione e
gestione della ricchezza dell’Italia».
Milano come l’Irlanda. Ma anche
«Milano come Londra», sottolinea Letizia Moratti. «Si potrebbe puntare ad
ottenere il riconoscimento per l’area metropolitana di Milano di una sorta di
free tax zone sul modello londinese, che ha dato grandi risultati alla capitale
britannica».
L’intento è evidente: attrarre nuove imprese, banche,
investimenti internazionali. «Al ministro – sottolinea il sindaco – Milano è
sembrata la piazza finanziaria più giusta per sperimentare questo concetto della
free tax zone. Prima era un’idea. Adesso, grazie a Tremonti, è diventato un
progetto politico e quindi oggi (ieri per chi legge, ndr) l’ho inserito
ufficialmente nel mio programma».
Tra gli impegni elettorali di Letizia
Moratti anche la rimodulazione dell’Imu, come premessa per facilitare con una
detassazione le imprese che scelgono di venire a investire qui. «Rimoduleremo al
ribasso la tassa sugli immobili», precisa il sindaco. Eccola, l’idea di fondo
del ministro dell’Economia: «Applicare regimi fiscali di favore di altri Paesi –
ha spiegato – fare shopping legislativo: se una cosa è buona altrove, magari lo
è anche qua».
E le reazioni non si sono fatte attendere. «Sono proposte su
cui riflettere – ha commentato il candidato sindaco del centrosinistra, Giuliano
Pisapia – tutto quello che può essere utile per far tornare Milano città dei
diritti e capitale del lavoro è fondamentale». Il candidato del terzo polo,
Manfredi Palmeri, invita a «non illudere i milanesi». «La Moratti chiarisca se
il regime agevolato vale anche per gli investimenti industriali. Si potrebbe
prevedere una clausola Expo per incentivare gli investimenti
privati».
Bocciatura su tutta la linea dal Pd. «La campagna elettorale non
può giustificare tutto – attaccano i senatori milanesi Marilena Adamo e Luigi
Vimercati – c’è il limite della decenza. Tremonti promette shopping fiscali sul
modello irlandese e già vengono i brividi». Replica il sottosegretario
all’Economia, Luigi Casero: «La sperimentazione è una grandissima occasione per
Milano, la piazza finanziaria dell’Italia e per l’intero Paese. Il Pd invece di
fare sterili polemiche dovrebbe sostenerla».
Rossella Verga