Giovanni Stringa firma su Corriere della Sera un trafiletto intitolato: Se a Montecarlo la ‘trasparenza’ non parla italiano.
In materia di cooperazione fiscale, ‘il Principato di Monaco ha scelto la trasparenza’. Così inizia il testo di una nuova pubblicità del piccolo Stato a due passi dall’Italia. Ventiquattro, si legge, sono gli accordi di cooperazione fiscale firmati con altrettanti Paesi.
Ci sono nazioni come Germania, Australia, Stati Uniti, Danimarca, Islanda, Austria e Finlandia (…) C’è naturalmente anche la Francia, perché i cittadini d’Oltralpe anche se residenti a tutti gli effetti a Montecarlo, non godono del regime fiscale locale a aliquota zero sui redditi personali.
L’Italia – osserva Stringa – non si trova nell’elenco dei 24 accordi monegaschi. Come del resto, nonostante i ripetuti annunci di imminenti firme, non risulta che l’Italia abbia ancora raggiunto un accordo con la Svizzera. Tremonti, il perché, lo ha spiegato a Bruxelles.
Il fatto è che Monaco e Svizzera riescono a sopravvivere anche senza un accordo con l’Italia. San Marino?