Uds: “Basta l’8 marzo dei proclami e delle promesse”

Uds: “Basta l’8 marzo dei proclami e delle promesse”

Uds: “Basta l’8 marzo dei proclami e delle promesse”

Il 2020 è stato un anno orribile per le donne, anche per le sammarinesi. La pandemia ha rafforzato una visione stereotipata e patriarcale dei ruoli di genere e i numeri sono chiari: sono state le donne a perdere maggiormente il lavoro per prendersi cura dei più fragili e dei figli in didattica a distanza.

C’è stata una perdita netta di opportunità. Perdendo l’occupazione le donne hanno visto diminuita l’autonomia economica e la segregazione del lockdown le ha esposte maggiormente alla violenza domestica. Oggi è l’8 marzo e se ne parla, forse se ne parlerà anche la prossima settimana se va bene, poi questa che è la vera emergenza sociale e democratica del Paese tornerà carsica e, senza darvi troppo peso, si riprenderà a bocciare le Istanze d’Arengo di equilibrio tra i generi che arrivano dalla popolazione civile, da Uds in primis.

È stato purtroppo “facile” per una maggioranza di consiglieri distratti e benaltristi (per loro c’è sempre qualcosa che ha la precedenza sulle misure a favore del riequilibrio di genere) bocciare l’Istanza d’Arengo che chiedeva un linguaggio più inclusivo nella pubblica amministrazione, un’Istanza che chiedeva di nominare e, quindi, di fare esistere le donne e le loro professioni a livello burocratico. Era a costo zero, ma neppure questo è bastato.

In questi giorni ascoltiamo di quanto ancora ci sia da fare per la parità, ma state tranquille, ci viene detto, ci si arriva, prima o poi.

Questo comunicato è per dire che Uds alle parole, agli impegni, ai proclami, alle promesse che si sentono oggi e per qualche giorno ancora, ci crede fino ad un certo punto, e questo 2021 sarà migliore perché ce lo prenderemo.

Stiamo cercando di prenderci il controllo su un aspetto fondamentale delle nostre esistenze, anche a San Marino, proprio quest’anno. Stiamo cercando di ottenere la possibilità di decidere, in sicurezza e legalità, quando e se diventare madri e non sarebbe male se lo Stato ci aiutasse a farlo senza criminalizzarci. Le minacce e i sensi di colpa sono l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno.

Urgono interventi normativi che modifichino un’economia che ci penalizza in quanto donne o mamme e che promuovano un maggiore impegno maschile verso il lavoro di cura domestico.

 

Unione donne sammarinesi

 

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