Un accordo tormentato quello di cooperazione economica fra Italia San Marino

Un accordo tormentato quello di cooperazione economica  fra Italia San Marino

Dell’accordo di cooperazione economica fra Italia e San Marino che sarà firmato questa sera si conosce finora solo
la bozza resa pubblica da L’informazione di San Marino.
A detto accordo i politici sammarinesi lavorano dall’ottobre del 2002, quando decisero di privilegiare detto accordo, accantonando, di fatto, la ratifica della convenzione contro le doppie imposizioni, che, fra l’altro, per lo scambio di informazioni seguiva lo standard Ocse allora vigente, compreso l’art.26 allora vigente.
Scelta decisamente negativa per San Marino perché poi l’Italia, (essendo cambiato col tempo – nel senso di una maggiore rigidità – lo standard Ocse proprio con
una nuova versione dell’art. 26) ne cominciò a pretendere un adeguamento prima di procedere alla ratifica.
I motivi della – sfortunata? – scelta da parte sammarinese, di fatto non sono stati mai resi pubblici e mai sono stati ben spiegati. Di certo, in proposito, è allarmante, in quanto a sospetti, la relazione scritta in quello stesso autunno 2002 dall’avv. Alvaro Selva a Fiorenzo Stolfi. Relazione acquisita dalla Commissione d’Inchiesta sui Giochi. Vi entrano anche i rapporti con Casinos Austria e con alcuni parlamentari del precedente governo Berlusconi .
(Quella relazione Selva-Stolfi è inquietante come poi risulterà inquietante – mutatis mutandis – il materiale documentario consegnato dallo stesso avv. Selva alla Reggenza ed ai capigruppo consiliari provenienti dal caso Scaramella).

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