La sentenza Karnak può essere vista come una vittoria del colonnello della Guardia di Finanza, Gianfranco Lucignano, contro il ‘sistema
San Marino‘.
A leggere Il Resto del Carlino, il colonnello Lucignano, pare interpretare la sentenza come la prima vittoria di una guerra che si sente di portare, vittoriosamente, fino in fondo.
Il colonnello Gianfranco Lucignano è forse il ‘nemico’ n.1, essendo a capo di quel Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di finanza di Rimini che ha messo la Karnak nel mirino. «Quando ci sono le sentenze—dice a caldo Lucignano—c’è poco da commentare.
Secondo noi le prove erano schiaccianti e ci sembrava strana la sentenza tributaria (la Commissione tributaria provinciale aveva ‘assolto’ la Karnak concludendo che non aveva una stabile organizzazione in Italia, ndr).
Con questa sentenza, l’impianto accusatorio è stato confermato in tutto, anche se prima vanno lette le motivazioni. Certo è che è un precedente importante, oltre che illuminante per il giudizio della Commissione tributaria di secondo grado. E’ la prima condanna a Rimini per esterovestizione e apre uno scenario con molte prospettive.
Si prende coscienza che un imprenditore italiano che si piazza a San Marino lo fa per una finalità evasiva».
Lucignano si toglie anche un ‘sassolino’ dalla scarpa, concludendo che «forse Monsignor Negri ha letto le carte sbagliate. Dovremmo fargli leggere quelle giuste».