Nel pomeriggio di oggi – domenica 8 marzo – si è svolto un tavolo di confronto URGENTE presenti membri del Congresso di Stato, UNAS e le altre Associazioni di Categoria ed i rappresentanti sindacali.
In un clima rispettoso delle prescrizioni sanitarie in tema di affollamento e distanze interpersonali, sono stati affrontati una importante serie di argomenti in merito all’emergenza sanitaria, al decreto italiano, al decreto in uscita sammarinese ed alla situazione che ci vede ovviamente interagire con le provincie di Rimini e Pesaro- Urbino.
Le restrizioni previste nel decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri collocano le provincie nostre confinanti non in una nuova “zona rossa”, bensì in una zona molto controllata, con limitazioni ed attenzioni particolari necessarie per limitare ulteriormente la diffusione della epidemia, basato soprattutto al limitare le relazioni interpersonali e gli affollamenti.
Ma questo non vieta alle imprese di restare aperte ed i lavoratori interessati di recarsi al lavoro senza limitazioni!
Come associazioni consigliamo ai vostri dipendenti di avere con sé una copia dell’ultimo cedolino paga o altro documento valido per attestare che “lo spostamento è motivato da esigenze lavorative”, quale scrupolo per agevolare il confronto durante un eventuale controllo.
Medesimo argomento per le merci che, stando a quanto presentato, non avranno limitazioni, fatto salvo il normale disagio del periodo particolarmente difficile.
Altro motivo di attenzione e richiesta di chiarimento è avvenuto circa l’operatività dei saloni di cura ed igiene della persona. A San Marino, così come in Italia, ad oggi possono stare aperti perché saloni da acconciature e centri estetici, per tipologia di ambiente, affollamento e prestazioni sono assolutamente altra fattispecie rispetto ai centri termali o affini previsti dal citato decreto.
Nella giornata di domani predisporremo una nuova comunicazione dando evidenza al decreto sammarinese che verrà emanato e soluzioni per cercare di aiutare le imprese nella gestione del rapporto di lavoro e che abbiamo richiesto venga inviato a tutti gli operatori direttamente sulla propria email.
Come UNAS formuliamo un appello di leggere attentamente ed applicare tutte le indicazioni sanitarie.