Uno sguardo sul futuro. Roberto Giorgetti (Ap)

Uno sguardo sul futuro. Roberto Giorgetti (Ap)

In questi tempi, difficili per la nostra Repubblica, si parla molto di problemi economici e finanziari. La legge di previsione di bilancio per il 2012 è uno strumento fondamentale che definisce molte scelte importanti per il prossimo anno, in termini di entrate, di uscite e di provvedimenti necessari per assicurare una prospettiva di equilibrio e di sviluppo per il nostro sistema economico.
Cosa è cambiato dal dicembre del 2010, mese in cui fu approvato l’ultima legge di previsione di bilancio, per il futuro del nostro Paese?
Purtroppo la nostra Repubblica è arrivata ad affrontare una grave crisi internazionale
nelle condizioni peggiori.

Dalla fine del 2008, quando l’attuale governo si è insediato e la crisi internazionale si iniziava a manifestare in tutta la sua gravità, il nostro Paese ha dovuto affannosamente recuperare una credibilità internazionale perduta e frettolosamente varare riforme fondamentali, che mancavano da troppi anni. Senza questi passi fondamentali non poteva esserci futuro per la nostra Repubblica.

Oggi, dopo momenti molto difficili, il nostro Paese è perfettamente allineato con gli standard internazionali del Moneyval, OCSE, e FMI. Nel recente incontro tecnico con le autorità italiane è stato assodato che non vi sono più contenziosi con la Repubblica di San Marino. Infatti, siamo ora nella attesa di chiudere tutte le vertenze tramiti la firma degli accordi con il neo insediato governo italiano. Siamo finalmente un Paese legittimato internazionalmente.

Finalmente, dopo lustri, è stato approvato una buona riforma della pubblica amministrazione. Dopo molto tempo è stato finalmente completato la riforma previdenziale, risolvendo anche l’annoso problema degli squilibri del fondo pensioni dei commercianti ed artigiani. E’stato iniziato, finalmente, la riforma del nostro sistema fiscale ormai obsoleto, che sarà completato nel 2012.
Questi provvedimenti, insieme con altri, sono basi indispensabili per fare ripartire il Paese.
Nella legge di previsione di bilancio per il 2012 sono ribadite alcune premesse. Non si vuole smantellare lo stato sociale, che rimane di ottimo livello. Non si vuole licenziare dipendenti pubblici, come hanno fatto massicciamente molti altri stati europei. Non si vuole creare un grosso debito pubblico, che peserebbe sulle spalle delle future generazioni. Rispettare queste premesse significa chiedere qualche sacrificio, in maniera equa, a tutti i cittadini sammarinesi. Non certo, comunque, i sacrifici anche molto duri richiesti ai propri cittadini da altri stati europei. Nella attesa del varo, nel 2012, della riforma fiscale si sono riproposti alcuni interventi
fiscali del 2011 e due nuovi interventi. Uno è la cosiddetta minimum tax, che non è sostanzialmente una nuova imposta ma un anticipo, che poi si può recuperare. L’altra novità è un’imposta patrimoniale straordinaria, che andrà attentamente calibrata.
Vi sono poi interventi di riduzione di costi, che ad avviso di Alleanza Popolare potevano essere più incisivi già nel 2012, soprattutto in certi settori. Vi è poi la novità importante rappresentato dal piano di sviluppo strategico, che è parte integrante della legge, che indica interventi e risorse di rilancio del intero sistema economico.
Questi provvedimenti, come altri, sono importanti per delineare un percorso credibile per riequilibrio delle finanze pubbliche e per rilanciare il Paese, ma non sono sufficienti. I disavanzi del bilancio pubblico per gli esercizi 2011 e 2012, se confermati, diventeranno debito pubblico. Questo debito, molto contenuto rispetto alle situazioni presenti nella stragrande maggioranza degli altri paesi europei, può essere recuperato. Quello che conta è soprattutto lasciarsi alle spalle un sistema economico incompatibile con la comunità internazionale e valorizzare le risorse professionali ed umane autentiche, che sono comunque ben presenti nel nostro Paese. Si deve guardare in avanti e non ad un passato improponibile. Non si può più assolutamente pensare di vivere al di sopra dei nostri mezzi, ai danni di altri paesi, primo fra tutti l’Italia. Questo significa recuperare il senso etico del lavoro ed il senso etico della legalità. L’affermarsi, nel corso degli anni passati, di una diffusa cultura di arricchimento facile, disgiunta dalle qualità personali e dall’impegno al miglioramento di se stessi è stato di gran lungo l’eredità più disastrosa di un passato che non può tornare.
Roberto Giorgetti
Capogruppo Consiliare di Alleanza Popolare

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