Upr. Chi finanziera’ il fondo solidarieta’?

Upr. Chi finanziera’ il fondo solidarieta’?

COMUNICATO STAMPA
 
L’istituzione di un fondo di solidarietà destinato a chi sta pagando il prezzo più alto della crisi economica ed occupazionale ci trova pienamente concordi. Ma, stante la difficoltà dei conti pubblici, ci poniamo una domanda: chi lo finanzierà? La Centrale Sindacale Unitaria (CSU) chiede che, con la costituzione di una “nuova” tassa di scopo, tutti contribuiscano: i dipendenti pubblici, i dipendenti privati, gli imprenditori ed i liberi professionisti. Proviamo a ribaltare, per una volta, però lo schema. Se le forze sociali, data la straordinarietà della crisi, contribuissero attivamente in questa direzione, non solo in termini di proposta, ma anche di azione? Perché – ad esempio – non utilizzare, nei modi e nelle forme opportune, il Fondo Servizi Sociali per contribuire a finanziare un fondo riservato ad oltre 100 persone che necessitano di questa forma di tutela? Sarebbe una vera risposta corale alla straordinarietà del momento. Rimane, però, un problema di fondo. Dall’incontro di ieri con la CSU dalla bocca del Governo esce solo una parola: tasse. Che siano di scopo, o meno, e’ sempre il solito ritornello. Con un’aggravante. La patrimoniale e’, o non e’, una tassa di scopo? L’addizionale IGR, la Minimum Tax e la tassa sui servizi non erano e non sono considerate tali? E questa la nostra prospettiva come Stato: aumentare tasse a cittadini ed imprese? Forse e’ bene fermarsi a riflettere.
 
Unione Per la Repubblica (UPR)
 
San Marino, 17 aprile 2013
 
 

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