Upr: confusione nelle telecomunicazioni e nella politica

Upr: confusione nelle telecomunicazioni e nella politica

Un semplice gesto. Telefonare o inviare un messaggio è diventato, a San Marino, ormai un’impresa. Conversazioni troncate, sms impazziti che non partono o arrivano in ritardo, connessioni internet impossibili e smartphone in panne: questo e’ quello che accade da più di una settimana a questa parte in territorio. Mentre il mondo è lanciato verso la connettività veloce e le autostrade digitali, San Marino affonda in un black out a singhiozzo della rete telefonica mobile e delle linee internet. L’ UPR ha presentato – appena una settimana fa – un’interpellanza sul tema sollevando il problema pubblicamente. Dopo questo atto ci saremmo aspettati, per rispetto dei cittadini, risposte chiare e  interventi risolutivi. Ad oggi, pero’, siamo assolutamente lontani da questo scenario. Perché un utente deve pagare – di tasca propria i disservizi – quando le autorità’ competenti non  fanno nulla?. Il rispetto dei diritti dei consumatori e’ un aspetto rilevante e consolidato in una società’ evoluta. Per uno Stato che intende attrarre investitori e turisti, il fatto di disporre di infrastrutture perfettamente funzionanti è un elemento strategico. Se i telefoni non funzionano, la TV di Stato non va affatto meglio.
La misteriosa sparizione di alcuni ripetitori televisivi è un fatto grave. Un fatto che cade in un momento delicato della vita dell’emittente di Stato SM TV alle prese con un travagliato passaggio di consegne fra il vecchio e nuovo Consiglio di Amministrazione. Nonostante la nomina del Presidente e dei nuovi componenti sammarinesi del Consiglio di Amministrazione della San Marino RTV S.p.A., deliberata dal Consiglio Grande e Generale due mesi fa, sembra che il Presidente uscente sia ancora saldamente in sella impegnato in una bizzarra ordinaria amministrazione. L’UPR auspica che gli organismi di controllo, ERAS, Commissione di Vigilanza e le autorità di Governo, seguano questa strana vicenda. Il futuro della TV di Stato è un tema rilevante. Sia per le professionalità presenti, gli investimenti tecnici effettuati e per le potenzialità che il settore potrebbe avere. Ma se i telefoni funzionano a singhiozzo ed i ripetitori TV spariscono, il Paese non vive in acque tranquille. L’UPR segue con preoccupazione il difficile momento del sistema economico sammarinese, verso il quale il governo, e la sua tremolante maggioranza, non hanno idee né piani di sviluppo.  L’ultima parte di legislatura si annuncia, infatti, coronata di spine per la maggioranza. L’ UPR reclama maggiore rispetto verso il Consiglio Grande e Generale, organo che qualcuno ha inteso ridurre a un semplice “votificio”, per legalizzare decisioni prese altrove. Gli ultimi atti adottati dall’esecutivo si muovono verso questa direzione. Cosi’ come lo sfarinamento della maggioranza che sosteneva  il Patto per San Marino e’ un fatto conclamato. Le liti, le divisioni, gli ultimatum lanciati tra le varie componenti della ex maggioranza hanno preso il sopravvento. A questo punto le strade sono poche. O il Patto -senza appoggi esterni – dimostra di governare. O si apre una fase aperta alla solidarietà’ nazionale da qui alla fine della legislatura. Oppure si ha il coraggio di dire che l’esperienza politica di questa maggioranza e’ finita e si rimette in mano il pallino al cittadino elettore.

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