Usgi sulla giornata mondiale per la liberta’ di stampa

Usgi sulla giornata mondiale per la liberta’ di stampa

Domani, 3 maggio, si celebra la Giornata Mondiale per la libertà di Stampa.
Fu istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1993 “per celebrare i principi fondamentali della libertà di stampa, per valutare la situazione della libertà di stampa in tutto il mondo, per difendere i media dagli attacchi alla loro indipendenza ed offrire un tributo ai giornalisti che hanno perso la vita nell’esercizio della loro professione.”
Sono 108 i giornalisti uccisi nel mondo nel corso del 2011, mentre nei primi quattro mesi del 2012 sono 46 i reporter che hanno perso la vita per svolgere il proprio lavoro.
A fronte di queste tragedie non possono essere taciute neppure le situazioni nelle quali la libertà di espressione, ovunque nel mondo, è oppressa, limitata minacciata.
A San Marino nel corso di questi anni si sono registrate, purtroppo, minacce di morte nei confronti di giornalisti, citazioni pretestuose in giudizio, minacce di denunce-querele infondate, senza contare le indebite pressioni sul lavoro dei cronisti. A tutti i colleghi vittime di questi episodi va la solidarietà dell’USGi.
A queste deprecabili situazioni si unisce l’assenza, sul Titano, del riconoscimento giuridico della professione giornalistica oltre alla persistenza nell’ordinamento della cosiddetta “Legge bavaglio” (L. 93/2008) che sancisce il divieto di pubblicazione ponendo però pesanti dubbi di legittimità costituzionale.
Ecco perché, in occasione di questa ricorrenza, va sottolineato con forza come la libertà di stampa sia “una pietra miliare nel campo dei diritti umani ed una garanzia delle altre libertà. La libertà di espressione è essenziale per permettere la partecipazione pubblica ai processi decisionali. I cittadini non possono esercitare effettivamente il loro diritto a votare o a prender parte ai dibattiti pubblici se non dispongono di un libero accesso all’informazione e alle idee e se non sono in grado di esprimere liberamente i propri punti di vista”.  
[c.s.]

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