USL: difendiamo l’occupazione e le attività oneste

USL: difendiamo l’occupazione e le attività oneste

USL: difendiamo l’occupazione e le attività oneste
San Marino continua a essere intrappolata in una spirale negativa senza precedenti. Il sistema fa fatica a trovare soluzioni di rilancio. In questa situazione d’empasse spesso si tende a gettare la croce su un settore o un altro cercando il capro espiatorio del momento al fine di ergerlo detentore di tutte le sciagure della Repubblica. Ultimamente è il settore dell’edilizia a trovarsi sotto i riflettori, ma come cita O.S.L.A sinergicamente ad E.C.S.O e A.S.E.S “occorre fare molta attenzione nel non cadere nell’ancor più grave e danneggiante errore di considerare un settore, come quello edile, in modo generalizzato e per luoghi comuni… Vorremmo una volta per tutte che si facesse distinzione tra criminalità ed imprese oneste”. Sono perfettamente d’accordo con queste associazioni. Ci vuole chiarezza, ci vuole tutela, ci vuole il pugno di ferro, mirato però solo dove serve realmente. Il ramo edile ha 422 imprese con 1312 dipendenti che sommati al settore secondario arriva circa a duemila lavoratori fra sammarinesi e frontalieri. Come si può pensare di demonizzare e affossare tutto il comparto? Bisogna tutelare il lavoro serio e onesto, si deve estirpare ciò che non è lecito senza però far sprofondare il lecito che funziona e crea occupazione. Qui non si tratta di dire che ci sono troppi appartamenti, questo è un discorso diverso. Qui si tratta di non lasciare a casa centinaia di lavoratori che operano nel settore da lungo tempo onestamente e con esperienza. Imprenditori, muratori, carpentieri, idraulici, elettricisti, piastrellisti, ruspisti, ferraioli etc etc, che rischiano di venir stritolati, invece di essere tutelati, semplicemente perché si tende a generalizzare, creando oltretutto nell’opinione pubblica una visione distorta della realtà. Ci vogliono controlli incrociati, ci vogliono sinergie, ci vogliono piani di sviluppo, ci vuole meno burocrazia, ci vuole una politica che viaggi alla stessa velocità del mondo del lavoro, ci vuole uno stato di diritto reale. Invece niente firma con l’Italia, nessun rilancio economico, imprenditori costretti a chiudere, lavoratori disoccupati e nessuna soluzione tangibile a breve termine. Questa purtroppo ad oggi è la realtà dei fatti.
Segretario Industria e Artigianato USL
Francesca Busignani

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