Vandalismo al crocifisso di Galazzano

Vandalismo al crocifisso di Galazzano

Comunicato stampa
In merito all’atto vandalico compiuto nei confronti del crocifisso collocato nel territorio della Parrocchia di Serravalle di San Marino, di cui la stampa ha dato notizia mercoledì  16 ottobre, abbiamo tardato ad esprimere un nostro pensiero nell’attesa di conoscere se si fosse trattato del gesto  di qualche sconsiderato oppure fosse stata la conseguenza di un atteggiamento ben più grave di offesa nei confronti dei simboli della religione cattolica. Non avendo a tutt’oggi avuto notizie più precise sull’accaduto, né dell’avvio o meno di  eventuali indagini, la Diocesi di San Marino-Montefeltro ritiene di dover stigmatizzare questo grave gesto. In un tempo in cui si difendono le minoranze di ogni tipo, in cui tutti si indignano per la dissacrazione di simboli sacri di altre religioni fa specie che da noi, gli unici simboli che possano essere impunemente dileggiati e distrutti, siano quelli della religione cristiana. Se fosse stato oltraggiato il simbolo dell’islam, cosa che noi per primi stigmatizzeremmo con ogni immediatezza, ci sarebbe stata senz’altro una forte e pronta presa di posizione, non si sa bene se per amore di quella religione o per le reazioni  che tali gesti suscitano un po’ in tutto il mondo. Il fatto che il mondo cattolico non sia così aggressivo né intollerante non esclude però una forte riprovazione per questi gesti che ledono ancora una volta i diritti, non solo da un punto di vista religioso ma anche civile, di una  realtà e di una fede che nel mondo intero e nei nostri territori si è radicata divenendo per due  millenni, creatrice di una civiltà fatta di solidarietà, di accoglienza , di assistenza, di  sostegno di diffusione di quei valori che ancora in qualche modo sono alla base della nostra società. D’altro canto, questo gesto non stupisce più di tanto se si pensa ai tanti “cattivi maestri” che oggi continuano a seminare zizzania e, molte volte, addirittura odio, nei confronti del cristianesimo, dei suoi simboli, dei suoi esponenti e dei tanti cristiani che cercano di vivere con coerenza la loro fede e la loro testimonianza. Speriamo che gli autori di questo gesto così sconsiderato siano individuati e, in qualche modo, abbiano anche la giusta riprovazione e questi comportamenti siano rifiutati da parte di tutti. Noi ci auguriamo che, al di là della indifferenza che in genere circonda questi gravi fatti, i cattolici sappiano reagire in maniera del tutto pacifica, ma ferma  non solo interiormente ma anche con fatti e parole che favoriscano la conoscenza e la  diffusione di un pensiero e di  una mentalità che contrastino questi atteggiamenti così deplorevoli e premonitori di una barbarie che va sempre più diffondendosi anche nei nostri Paesi.
Pennabilli, 17 Ottobre 2013
Mons. Elio Ciccioni
Amministratore diocesano

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