Vicenda Tercas (e Smib). Trema Teramo. San Marino?

Vicenda Tercas (e Smib). Trema Teramo. San Marino?

Il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi,  il presidente della Provincia di Teramo Valter Catarra, ed il sindaco di Teramo Maurizio Brucchi hanno diramato un comunicato congiunto (diffuso dai media sotto il titolo Teramo trema)  sulla vicenda della banca Tercas, commissariata, su proposta di Bankitalia,  l’altro ieri, dal  Ministero dell’Economia (cioè Monti-Grilli).

La Tercas
è da sempre considerata vicina a un’altra banca sammarinese
: la Smib, San
Marino International bank
, nuova ragione sociale di un’altra banca, la Banca
del Titano
, a lungo sottoposta a un’altra procedura di amministrazione
straordinaria
,  si leggeva ieri su IlSole24Ore.

Fra l’altro l’articolista ha tirato   in ballo – e con una pesante insinuazione –  addirittura Banca Centrale della Repubblica di San Marino. 

Eppure da parte sammarinese ancora nessuna reazione.

La Smib, in Abruzzo, in collegamento con la Tercas,  è stata  indicata come la banca di San Marino con le quote della Signora Ciampani, compagna dell’ex Direttore Generale. Quei soldi che avrebbero attraversato regioni per depositarsi sotto il monte Titano. La Banca dei teramani. L’Ombra della massoneria finanziaria e speculativa. La peggiore (iduepunti.it).
Sullo stesso blog, a firma di Giancarlo Falconi, si legge: Mi chiedo…l’origine del legame tra Teramo e San Marino. Nel 2007 la Banca del Titano aveva come Direttore Generale Roberto Pietropaoli, assunto dalla Tercas come dirigente e in aspettativa per ricoprire il ruolo di Direttore in uno “Stato Estero”. Poi la figura di un altro ex Banca Popolare, Magliani. Più vado avanti e più il mistero si nutre di altri rami e intrighi. Mi divertirò con voi a cercare di capire il rapporto di parentela o di forte amicizia tra Di Matteo e un famoso senatore tra i fondatori del Partito Democratico, tra l’assicuratrice Milanese di Modena, dell’Utri e Forza Italia.

Quanto a Banca Centrale ancora nessuna spiegazione  nemmeno sul  prestito di 5 milioni di euro concesso a Smib nel giugno del 2010. Quei 5 milioni  di fatto sono stati aggiunti agli oltre 16 milioni di euro investiti –  a fondo perduto! – meno di tre anni prima sulla stessa banca grazie – si fa per dire – ai buoni uffici della stessa Bcsm che aveva garantito sulla   onorabilità
e professionalità delle persone  della nuova compagine
.

Da notare che né Bdt nè Smib pare che abbiamo mai avuto una clientela sammarinese di una qualche rilevanza, diversamente dalle altre due banche ‘private’ entrate in crisi successivamente: Credito Sammarinese e Banca Commerciale Sammarinese

 

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy