Vietata a Rimini la caccia lungo il percorso ciclopedonale del fiume Marecchia

Vietata a Rimini la caccia lungo il percorso ciclopedonale del fiume Marecchia

In vigore a Rimini l’ordinanza che vieta la caccia lungo la ciclabile del fiume Marecchia.

È in pubblicazione l’ordinanza attraverso cui il Comune di Rimini introduce misure mirate a tutelare la pubblica incolumità nelle aree che costeggiano il percorso ciclo-pedonale e storico-naturalistico del fiume Marecchia.

L’ordinanza, adottata per la prima volta nel 2018 a seguito delle criticità di pubblica incolumità e sicurezza connesse all’attività venatoria segnalate da cittadini, associazioni e dalle Forze dell’ordine, e stata poi riproposta negli anni successivi e adottata anche da altri comuni della Valmarecchia.

Obiettivo: garantire la sicurezza di chi utilizza i percorsi naturalistici e ciclopedonali e di impedire il verificarsi di quegli incidenti registrati in passato, disponendo il divieto di caccia lungo il percorso, per il tratto che interessa il territorio comunale compreso tra la SS16 e il confine comunale.

In particolare, il divieto dell’esercizio venatorio, sia in forma vagante sia con appostamenti temporanei, fatti salvi gli appostamenti fissi regolarmente autorizzati dalla Regione, interessa una fascia di larghezza di cinquanta metri a destra e di cinquanta metri a sinistra del percorso storico naturalistico del Fiume.

In tale fascia è inoltre obbligatorio tenere il fucile scarico e nelle zone adiacenti alla fascia di rispetto è inoltre vietato sparare in modo che la traiettoria di tiro attraversi il percorso stesso.
È vietato anche attraversare il percorso e camminare sul percorso con il fucile carico.

Il provvedimento è valido fino alla conclusione della stagione venatoria 2023-2024.

Il controllo del rispetto del provvedimento è effettuato, ognuno per le proprie competenze, dall’Arma dei Carabinieri Nucleo Forestale, dagli agenti della Polizia Provinciale, dalle Guardie Volontarie delle Associazioni Venatorie e Ambientaliste.

Oltre alle sanzioni previste dalla normativa vigente in materia di attività venatoria, il mancato rispetto delle disposizioni previste avrà anche conseguenze penali.

“Per il sesto anno consecutivo – è il commento dell’Amministrazione comunale – si introducono queste misure che non pregiudicano l’attività della caccia, ma che conciliano le esigenze di tutti e valorizzano la vivibilità del nostro patrimonio naturalistico consentendo di trovare un equilibrio che tenga conto delle esigenze dei sempre più numerosi utilizzatori della pista ciclopedonale. Un provvedimento introdotto in via sperimentale nel 2018, poi riproposto, anche su invito della Prefettura, in tutti gli anni successivi e fatto proprio anche da altri comuni che insistono sull’area”.

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