WUSME è nato… e ora?

WUSME è nato… e ora?

COMUNICATO N. 13 – 28 APRILE 2010

L’internazionalizzazione dell’economia sammarinese ora ha uno strumento in più per attuarsi: il WUSME ovvero l’Unione Mondiale delle Piccole e Medie imprese, nata a San Marino nel corso della Conferenza Internazionale che si è svolta dal 21 al 23 aprile scorso.
Ben 53 Paesi ne fanno parte e sono disponibili a instaurare una rete di relazioni di reciproco scambio con le imprese e le istituzioni sammarinesi. Lo stesso Segretario di Stato per l’Industria, l’Artigianato e il Commercio di Stato Marco Arzilli, ne ha sottolineato la necessità durante la Conferenza: “Per troppo tempo siamo stati legati ad unico partner economico, l’Italia, ma questa esclusività ci ha reso troppo legati alle sue vicissitudini e, di conseguenza, deboli. E’ necessario, invece, ora più che mai, aprirci al mondo attraverso un network di relazioni con gli altri Paesi.” San Marino, dunque, diventa nazione capofila di un progetto a sostegno delle piccole e medie imprese, scelta proprio in nome delle sue tradizioni e della sua storia che parla di libertà e amicizia con gli altri popoli. “San Marino non ha un passato brutto in Africa, come molte altre nazioni – ha dichiarato nel suo intervento Emmanuel Kabungulu, presidente della Cooperazione Tecnica allo Sviluppo COTEGE ONG – e per questo è la più adatta ad essere la sede dell’Unione Internazionale di Piccole e Medie Imprese. Anche se è una nazione così piccola, la Repubblica non ha chiuso gli occhi sui problemi dell’Africa, al contrario dei grandi partner internazionali che l’hanno solo sfruttata.” Grande apprezzamento è stato tributato, dunque, alla Repubblica, per la quale si aprono nuove opportunità di sviluppo e di riconoscimento internazionale. Vediamo in pratica quali possono essere.
Una delle priorità stabilite dal Documento di risoluzione finale approvato all’unanimità dai delegati del WUSME è costituire un Fondo di garanzia per lo sviluppo economico delle PMI, basato sulla Tassazione delle Transazioni Monetarie. Essa consiste nell’imporre al più presto imposte sulle transazioni finanziarie. Il reddito potenziale derivante da questo tipo di imposizione è altissimo. Un tasso di imposizione dello 0,005% potrebbe generare circa 15 miliardi di dollari all’anno, dei quali un sostanziale importo potrebbe essere stanziato per promuovere lo sviluppo economico internazionale e impedire la bancarotta delle PMI in tempi di crisi finanziaria. Questo fondo di garanzia porterebbe fin da subito enormi benefici all’economia senza nulla togliere ai Governi, e San Marino potrebbe esserne la sede.
Un altro punto del Documento di risoluzione finale è l’impegno del WUSME a promuovere e ad assistere nella fondazione di importanti servizi di supporto alle piccole medie imprese: si pensi alle opportunità di lavoro che potrebbero nascere con l’istituzione a San Marino una vera e propria “Scuola dei Mestieri”, ovvero un Istituto con indirizzi mirati a far acquisire professionalità altamente spendibili sul mercato del lavoro.
Altri grandi possibilità per lo sviluppo delle PMI potrebbero aprirsi grazie dall’accesso ai finanziamenti europei. Il neo-vicepresidente del WUSME, Robert Holtz, forte della sua esperienza in seno agli organismi europei, ha spiegato: “Paradossale è che esistano tantissime forme di aiuto alle PMI assieme a montagne di dollari a disposizione, e che restino inutilizzate. Perché? “E’ così difficile presentare una domanda in linea con la burocrazia dell’UE, che spesso i finanziamenti non vengono erogati e l’unico modo per far crescere le Piccole Medie imprese è proprio erogare denaro liquido.
Bisogna trovare un sistema per garantire denaro alle banche e far finanziare così le PMI. Se si pensa che sono stati erogati dieci mila miliardi di dollari alle banche per sostenerle nel momento della crisi e non si è fatto nulla per aiutare le PMI, è facile capire perché ci troviamo in questa difficile situazione.” Il WUSME può ottenere lo status Consultivo nel Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite e potrebbe portare avanti una proposta inerente alla garanzia del denaro, che già un tempo lo stesso Holtz aveva studiato.
Infine, il WUSME ha aperto sterminati mercati alle nostre piccole e medie imprese e ha messo in campo grandi opportunità di stringere alleanze economiche e commerciali strategiche con i Paesi dell’Unione.
Questo organismo ha ampliato enormemente l’orizzonte economico della Repubblica, mettendo a disposizione di tutti concrete opportunità di sviluppo. Ora alle Istituzioni e alle PMI della Repubblica non resta che coglierle. L’Unione ha fondamenta solide, date dal grande entusiasmo dei paesi aderenti, pronti a sostenerne l’operato e a proporre soluzioni e idee utili alle PMI. Non resta che iniziare a costruire un futuro migliore per la Repubblica e per il mondo intero. “Non ci potrà essere progresso e sviluppo se al centro delle azioni non mettiamo le PMI e l’uomo che, con il suo ingegno, il suo sapere e la sua volontà può dare quell’impulso che nella collettività si esprime in democrazia economica” – ha dichiarato il neo presidente del WUSME, Gian Franco Terenzi. L’uomo con il suo lavoro e la sua passione può fare la differenza.

Dott.ssa Simona Benzi – Press Office WUSME

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy