Zerbini sui servizi sull’Handicap

Zerbini sui servizi sull’Handicap

Mio padre, carabiniere, mi ha insegnato il rispetto per le Istituzioni. Per cui il Ministro dell’Istruzione è un’istituzione a cui tributo rispetto, anche quando sempre più spesso non sono d’accordo. Ma ieri sera l’affermazione del Ministro Gelmini «Dicono spesso che ho tagliato gli insegnanti di sostegno ma in realtà ce ne sono tremila e 500 in più rispetto al passato. Il problema è la loro distribuzione e il fatto che in alcune zone del Paese ne usufruiscono
anche alunni che non ne avrebbero bisogno» l’ho trovata veramente difficile da digerire.

Prima di tutto perché, almeno per quanto riguarda Rimini, è falsa: oggi Rimini è fuori dai parametri per quanto riguarda la copertura statale dell’handicap, e ogni anno sempre di più. Il Comune di Rimini copre questi buchi investendo circa 700.000 euro per aggiungere educatori di sostegno agli insegnanti di sostegno. E’ un lavoro prezioso delle nostre cooperative, e molto apprezzato dalle famiglie. Va tenuto conto che dieci anni fa, questa cifra era di 25.000 euro: credo che bastino questi dati per spiegare il fatto.

 

Inoltre, dire che ci sono “furbi che prendono l’insegnante di sostegno pur non avendone diritto” è una sciocchezza vera e propria: ancora oggi purtroppo, c’è invece da parte delle famiglie difficoltà a riconoscere un problema dei propri figli. Inoltre, per avere il sostegno, i bambini devono essere certificati: quali furbi? Cos’è, uno status symbol avere l’insegnante di sostegno? La verità è che le famiglie vengono troppo spesso abbandonate dallo Stato.

C’è un dato che però può sfuggire: se il Comune investe 700.000 europer sostenere l’handicap, fa un’opera di civiltà meritoria, e tiene insieme la società. Il nostro pensiero è “non uno di meno”. Ma nelle tasse che i cittadini pagano allo Stato, questo sostegno è compreso:

un pezzo di ogni euro dato allo Stato è (o dovrebbe essere) destinato a questo. Nei trasferimenti al Comune, questo pezzo non c’è: significa che il Comune di Rimini deve prendere risorse da altri servizi per poter fare quello che lo Stato non fa. Se si aggiungono i tagli che il
Governo ha imposto sugli Enti Locali, “dimenticandosi” che la spesa maggiore è dello Stato centrale, ecco descritto il quadro di un naufragio deliberato, dove si cerca strumentalmente di dare le colpe ai Comuni per i tagli che ricadono sulle famiglie.

 

Noi quest’anno abbiamo mantenuto ugualmente il livello di copertura dell’anno scorso, nonostante 13 milioni di euro di tagli che il Governo ha effettuato sul Comune di Rimini. Per noi la scuola è una priorità, è il campo dove si gioca il futuro, e nel futuro vogliamo che ci sia non uno di meno.

 


Samuele Zerbini
– Assessore alle Politiche Educative e Scolastiche, Università,
Qualità di vita dei bambini –

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