Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Banca centrale: autosospesi il direttore Giannini e gli ispettori Ielpo e Vivoli

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Banca centrale: autosospesi il direttore Giannini e gli ispettori Ielpo e Vivoli

 L’informazione di San Marino

Nel settembre dello scorso
anno, dopo le perquisizioni e sequestri di documenti in Via
del Voltone
, i tre erano stati interrogati

Banca
centrale: autosospesi il direttore Giannini e gli ispettori Ielpo e
Vivoli

Rotolano le prime teste in Bcsm
dopo la richiesta del cosiddetto passo indietro fatta ai tre membri del
Coordinamento della Vigilanza per i “notori fatti di cronaca
giudiziaria”

Antonio Fabbri

SAN MARINO. Nuovo terremoto in Banca centrale per una decisione che non
ha precedenti a San Marino. Ieri sul sito di Bcsm è comparso un avviso pesante:
il coordinamento della Vigilanza si è autosospeso. Una comunicazione nella quale
Via del Voltone specifica che a motivare l’autosospensione sono i noti fatti di
cronaca. Quale ripercussione questa decisione avrà anche a livello politico è da
valutare. Certo è che in Bcsm, nella maggioranza e nelle Segreterie di Stato di
riferimento, era evidentemente diventato difficile fare finta di nulla anche di
fronte ai contenuti delle ultime ordinanze giudiziarie nelle quali era chiamata
in causa, e in maniera non certo lusinghiera, la vigilanza di Banca
Centrale. La comunicazione ufficiale diramata di Via del Voltone parla, dunque,
di autosospensione, una formula utilizzata solitamente per evitare eccessivo
clamore. Tuttavia trapela che c’è stata la richiesta da parte del Consiglio
Direttivo ai 
tre membri del
Coordinamento della vigilanza di fare il famoso “passo indietro”.

La comunicazione ufficiale
Questa, comunque, la comunicazione
ufficiale:
“Composizione del Coordinamento
della Vigilanza
Si comunica che in data 23 aprile
2015 il Consiglio Direttivo:
• preso atto della volontà degli
attuali tre componenti del Coordinamento
della Vigilanza di autosospendersi
temporaneamente
dall’esercizio delle loro funzioni
al fine di facilitare l’eventuale
verifica della correttezza e
trasparenza del loro operato
rispetto ai notori fatti di cronaca
giudiziaria,
• al fine di rafforzare l’organo
statutario di vertice dell’Autorità
di Vigilanza e di consentirne
l’ordinato e continuo funzionamento,
ha deliberato, con effetto
da lunedì 27 aprile prossimo,
di nominare quali Ispettori ai
sensi dell’art.15 comma 1 della
Legge n.96/2005 (Statuto BCSM)
i Signori:
• Dott. Patrizio Ettore Cherubini,
Responsabile del Servizio Vigilanza
Ispettiva;
• Avv. Fabio Mazza, Responsabile del Servizio Vigilanza Regolamentare;
• Dott. Giuliano Battistini, Responsabile
del Servizio Vigilanza
Informativa.
La presidenza del Coordinamento,
ai sensi del combinato disposto
degli artt. 15 comma 1 e 14
comma 5 della summenzionata
Legge, viene assunta dal Dott.
Daniele Bernardi, nella sua veste
di Vice Direttore”.
L’autosospensione del Coordinamento
della vigilanza riguarda
dunque i suoi tre membri: il
Direttore Generale di Banca
Centrale, Mario Giannini e gli
ispettori Andrea Vivoli e Francesco
Ielpo.
Gli interrogatori
Tutti e tre i membri sospesi del
Coordinamento della vigilanza
sono stati già interrogati a suo
tempo, come persone informate
sui fatti, dai magistrati coordinati
dal Commissario della legge
Alberto Buriani che stanno indagando
sulla tangentopoli sammarinese-
conto Mazzini. Giannini è
stato sentito dai magistrati il 18
settembre 2014, data nella quale
si era svolta anche l’audizione
ai Tavolucci del presidente di
Bcsm, Renato Clarizia, che comunque
ad oggi rimane al suo
posto. Il 23 settembre, invece,
erano stati ascoltati ai Tavolucci
gli ispettori Ielpo e Vivoli. Audizioni
arrivate dopo il noto episodio
della perquisizione in Banca Centrale (foto) che ha portato al
sequestro sia di documentazione
datata, relativa in particolare alla
acquisizione dell’edificio di Via
del Voltone, sia di carte relative
a fatti recenti. In ballo c’erano,
come emerso in seguito, le alienazioni
delle licenze orfane di
Banca Commerciale Sammarinese,
da poco ritirata dal “mercato”,
ed EuroCommercialBank,
oltre a un trasferimento di sei miliardi
di dollari da una banca del
Giappone. Denari che risultavano
di un facoltoso ungherese con a
carico dei guai per riciclaggio.
Le magagne della Vigilanza
Già nell’ordinanza che ha portato
l’8 settembre del 2014 all’arresto
di Fiorenzo Stolfi, i magistrati
esprimevano stupore per abboccamenti, trattative scambi
epistolari e incontri tra uomini
politici indagati nella tangentopoli
sammarinese e i veritici
di Banca Centrale. Proprio in
quell’ordinanza i giudici rilevano
che l’Autorità di vigilanza
di Bcsm pareva, proprio per tali
“abboccamenti”, aver dimenticato
che un suo funzionario aveva
avanzato una segnalazione nei
confronti di Clabi s.r.l., la società
riconducibile a Claudio Podeschi
e Biljana Baruca, attraverso la
quale secondo i magistrati sono
passati cifre importanti di denaro
ritenuto di provenienza illecita.
Gli inquirenti sottolineavano che
nessuna remora sembrava aver
trattenuto la Banca Centrale dal
coltivare le iniziative promosse
da “ex Segretari di Stato”. Il riferimento
era, ed è, a Podeschi e
Stolfi, ma non solo.
L’ultima ordinanza
Ancora più esplicita è l’ultima
ordinanza che ha portato al un
nuovo provvedimento di arresto
per Podeschi e Baruca, nella quale
si parla chiaramente dell’assistenza
collaterale di Bcsm al
contestato gruppo criminale.
In particolare si esplicitano
operazioni che, pur “trasudando
sospetto” vedono il gruppo criminale
“piegare ogni resistenza”
trasformando “anche il controllo
delle autorità garanti della legalità
in una partecipazione attiva
all’operazione”. Viene fatto proprio l’esempio del trasferimento
miliardario di dollari dal
Giappone che, anziché essere
osteggiato dai vertici di Banca
Centrale, viene “coltivato” con il
loro sostegno.
I magistrati sottolineano che
i vertici di Bcsm non si mantengono
a imparziale distanza
dai promotori, ma si adoperano
“per fungere da apripista di un
flusso di denaro che faceva gola
a qualche politico e a qualche
banchiere con pochi scrupoli”.
Addirittura “alcuni esponenti
dell’Autorità di vigilanza, abbandonando
la loro neutralità istituzionale,
sono divenuti essi stessi
partecipi dell’iniziativa, hanno
cercato contatti e informazioni
per non farsi “sfuggire” l’affare”,
dicono i magistrati.
La decisione del
Consiglio Direttivo di Bcsm
A fronte di queste affermazioni
contenute nelle carte delle indagini,
appare inevitabile che
se ne discutesse nel Consiglio
Direttivo di Bcsm. Anzi, per la
verità di tempo ne è passato pure
parecchio prima che si arrivasse
alla decisione resa pubblica ieri.
Evidentemente, tuttavia, hanno
pesato gli appuntamenti in calendario
al Fondo monetario internazionale
e Banca Mondiale.
Nel pomeriggio di giovedì il Direttivo
ha quindi proceduto ad un
approfondito confronto per giungere
alla formale “autosospensione”.
Una formula volutamente
“soft” per evitare probabilmente
l’imbarazzo di dire che il cosiddetto
“passo indietro” è stato richiesto
dall’organismo di vertice
di Bcsm.
Certo è, comunque, che il Coordinamento
della vigilanza da
lunedì prossimo è sospeso e i
membri sostituiti da altri. Giovedì
mattina, tra l’altro, Presidente
e Direttore di Bcsm, Clarizia e
Giannini, erano in Segreteria alle
Finanze. Non è dato sapere se
abbiano parlato con il Segretario
Capicchioni di questa situazione,
ma è difficile pensare che,
incontrandolo, non abbiano fatto
neppure un accenno a quello che
poi nel pomeriggio sarebbe stato
vagliato in sede di Consiglio
Direttivo 

Antonio Fabbri di L’Informazione di San Marino

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