Antonio Fabbri – L’Informazione di San Marino: Scoppia la tangentopoli sammarinese, indagato l’ex segretario alle finanze

Antonio Fabbri – L’Informazione di San Marino: Scoppia la tangentopoli sammarinese, indagato l’ex segretario alle finanze

L’Informazione di San Marino

 Scoppia la tangentopoli sammarinese, indagato l’ex segretario alle finanze  Descritto
dai magistrati un sistema spregiudicato in grado di manovrare la
politica, persino la stessa azione di governo, gestire l’economia,
immobiliare, orientare consensi, favorire e indirizzare pratiche
amministrative in ambito immobiliare finanziario e delle
telecomunicazioni

Scattate ulteriori verifiche bancarie e patrimoniali sui sei indagati del filone Penta immobiliare Tra questi Pier Marino Mularoni
Deputato dal 2002 al 2006 / Potrebbe allargarsi il cerchio delle
persone coinvolte nel sistema che faceva girare milioni di euro / Accuse
a vario titolo associazione a delinquere, riciclaggio e false
comunicazioni sociali 

Antonio Fabbri

SAN MARINO. Esplode la tangentopoli sammarinese in tutta la sua
virulenza e dalle carte della magistratura spunta un sistema
spregiudicato in grado di manovrare la politica, persino la stessa
azione di governo, gestire l’economia, orientare consensi, favorire e
indirizzare pratiche amministrative in ambito immobiliare, finanziario e
delle telecomunicazioni. Sono gli sviluppi imponenti e dirompenti del “conto Mazzini”, con una indagine distribuita in almeno tre filoni tutti collegati fra loro.

Le indagini bancarie
E’ un quadro complessivo che
scaturisce dall’ultimo provvedimento
contenente la richiesta di
verifiche a tappeto dei rapporti
bancari e patrimoniali ad ampio
raggio presso tutti gli istituti e
i professionisti sammarinesi.
Si vogliono verificare anche
eventuali interposizioni fiduciarie
e trust. Come era già
successo la settimana scorsa per
gli indagati della prima ora, la
magistratura ha disposto le verifiche
anche nei confronti delle
persone legate al filone relativo
alla “Penta immobiliare srl”. E’
infatti dalle indagini su questa
società, la cui sede è stata oggetto
di perquisizione e sequestro
di documentazione, che è
emerso un quadro complessivo
inquietante e si sono aggiunti,
agli altri già noti, ulteriori indagati.
Gli indagati del nuovo filone.
Nel nuovo filone su “Penta”
sono in sei sotto indagine. Oltre
a Giuseppe Roberti e Gilberto
Canuti, a vario titolo compaiono
come indagati nell’inchiesta
anche l’architetto Luigi Moretti
e Giuseppe Moretti, oltre
a Pier Marino Menicucci, già
nella lista dei primi sotto indagine,
e l’ex Segretario alle fi-
nanze Pier Marino Mularoni.
Il ruolo ricoperto all’epoca da
quest’ultimo non è per nulla un
dettaglio nella nuova parte d’inchiesta
che sta venendo avanti.
Le contestazioni sono pesanti e
vanno a vario dall’associazione
a delinquere, alle false comunicazioni
sociali, al riciclaggio.
I dettagli Il provvedimento che descrive il quadro, firmato dai Commissari
della Legge inquirenti, è
stato notificato in questi giorni
agli istituti di credito sammarinesi
per richiedere, appunto, le
verifiche bancarie e patrimoniali
a largo spettro. In premessa
il provvedimento compie una
ricostruzione ormai quasi completa
del sistema. Viene chiaramente
esplicitato che gli indizi
di reato e le prove in mano al
tribunale sono numerosi e pesanti,
tanto che si comprende
come, quanto meno per determinati
filoni, l’indagine sia
giunta alla conclusione.
Il provvedimento parla non solo
di evidenti risvolti criminali,
ma anche di gravissime implicazioni
di sistema. La magistratura,
con gli elementi raccolti
nelle complesse indagini di polizia
giudiziaria, ha ricostruito
l’attività di quello che definisce
senza mezzi gruppo criminale.
Una attività illecita che non
sarebbe limitata nel tempo a
quegli anni, ma risulta essere
continuata fino ad oggi con
lo scopo di assicurare all’associazione
il frutto di quanto
ottenuto nel corso del tempo
attraverso condotte corruttive
e illecite. Una condotta illecita
resa possibile nella sua continuazione,
secondo l’accusa, attraverso
il ricorso alla cessione
di beni a prestanome e a persone
compiacenti, oltre al ruolo in
istituzioni finanziarie attraverso
partecipazioni occulte.
Il caso della “Nuova Banca” Nello specifico l’ordinanza che
dispone le verifiche bancarie e
patrimoniali, riporta alcuni episodi
inquietanti. Per dimostrare
la spregiudicata attività criminale
di quella che è rubricata
come una associazione a delinquere,
viene ricordato come
vennero liquidate le pratiche
per la concessione di un nuovo
soggetto bancario. Il riferimento
è alla “Nuova Banca”,
quella che poi diventò “Credito
sammarinese”, operazione in
parte già emersa nelle prime
carte del “conto Mazzini”. Ora
i contorni diventano più nitidi.
La “Nuova Banca” venne
concessa nonostante i pareri
negativi dell’Ispettorato per il
credito e le valute, che rilevo
come non idonei i richiedenti
e il loro progetto. Il governo di
allora, però, non considerò per nulla le valutazioni dell’organo
di vigilanza. Perché? La magistratura,
facendo il quadro della
situazione, parla di un giro
ingente di tangenti dovute da
chi aspirava a svolgere attività
bancaria. Talmente grave che
secondo i magistrati sarebbe
stato questo l’unico criterio per
selezionare i banchieri e non
certo competenza o capacità nel
settore.
Nel caso della “Nuova Banca”,
il nuovo soggetto venne autorizzato
nel 2004 a due soggetti
fino ad allora sconosciuti a San
Marino e dei quali ancora oggi
non sono note le professionalità.
Dalle dichiarazioni di Lucio
Amati emerge che non si trattò
di persone che agivano per suo
conto. Secondo l’accusa i due
erano prestanome di chi aveva
concesso la licenza in deroga
al parere dell’Ispettorato e la
loro interposizione era funzionale nale
a simulare una successiva
cessione di azioni dietro cui
si nascondeva una tangente
milionaria. I famosi cinque
milioni di euro poi transitati su
diversi libretti. Ma di libretti ce
ne sarebbero anche altri e per
altre operazioni, intersecati con
mandati fiduciari, prevalentemente
gravitanti attorno a Bcs e
Finproject, ma non solo.
Il ruolo di Mularoni,
Menicucci, Penta e
la scrittura privata segreta
Secondo gli inquirenti il ruolo
dell’allora Segretario alle fi-
nanze, dal 2002 al 2006, e oggi
consigliere Pier Marino Mularoni,
fu fondamentale, dando
agli indagati la possibilità di
incidere su Banca Centrale, ritenuta
allora il fulcro del potere
di quella che per l’accusa è una
associazione a delinquere.
Per i magistrati, inoltre, attraverso
operazioni, immobiliari
e non, i proventi illeciti della
corruzione passavano e venivano
occultati grazie alla Penta.
All’epoca e fino ad oggi. Penta
che, se di facciata aveva come
soci Giuseppe Roberti e Luigi
Moretti accusati di riciclaggio,
come reali titolari delle quote
vedeva Pier Marino Menicucci
e Pier Marino Mularoni, come
risulterebbe da una scrittura
privata segreta che figura tra
le prove in mano alla magistratura.
Giuseppe Moretti, ad
oggi amministratore di Penta
immobiliare, è invece subentrato
in seguito ed il suo ruolo è
ritenuto funzionale a interporre
una persona estranea ai fatti che
hanno generato i proventi illeciti,
per continuare ad occultarli
all’interno della società.
Il cerchio si allarga Come un sasso gettato in uno
stagno, e in questo caso pare
più un macigno a smuovere le
acque, il cerchio delle persone
coinvolte appare destinato ad
allargarsi a dismisura. Nello
stesso provvedimento notificato
per le verifiche bancarie e patrimoniali
si fa riferimento ad
un gruppo aperto che, al di là di
singoli episodi, agiva in maniera
estesa, coinvolgendo anche
l’attività di governo.

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