20/01/2003 Tanti referendum. Voglia di partecipare

20/01/2003 Tanti referendum. Voglia di partecipare

Tanti referendum. Voglia di
partecipare

.  

 Un altro affollato  incontro organizzato  dal
COCIS

 

San Marino Oggi 20/01/2003 (Siamo di fronte a un ingorgo
referendario?)

Siamo di fronte a un
ingorgo referendario? Giovedì scorso (16 gennaio) a Domagnano la Sala del
Castello era piena, per l’appuntamento pubblico organizzato dal Cocis, il
Comitato Civico di iniziativa sammarinese. Un’occasione offerta in primo luogo
ai Comitati e comunque ai promotori di nuovi referendum. Tanti referendum.
Qualcuno è già in corso: quello per l’abolizione del contributo obbligatorio
dello 0,40% dei lavoratori dipendenti a favore delle Organizzazioni Sindacali.
Qualcun altro è in partenza: quello sulla riduzione a una sola preferenza per i
candidati nella scheda elettorale. Anche il referendum da tempo annunciato e
riannunciato sulla limitazione del diritto di voto agli elettori residenti
all’estero al solo voto di lista, pare aver imboccato la dirittura d’arrivo.
Altri referendum ancora sono stati illustrati e indicati come prossimi.

Certamente c’è,
dietro a questo fiorire di iniziative che si aggiungono a quelle promosse dallo
stesso Cocis, una volontà di partecipazione della gente, che non riesce più ad
attuarsi attraverso i canali consueti della democrazia, quelli dei partiti.

I responsabili dei
partiti, ne terranno conto? Questa volontà di partecipazione ha bisogno dei
partiti. Al di fuori dei partiti non si riesce a coagulare i consensi necessari
neppure per obiettivi semplici, a giudicare da quanto avvenuto proprio giovedì
sera. I partecipanti all’incontro si sono frazionati su ogni tema prospettato:
sullo 0,40 ad esempio, o sulla riduzione del diritto di voto per i cittadini non
residenti. Però sempre è scattato l’applauso – applauso pressoché totale – ogni
volta che dal microfono si è sentito accusare i responsabili della politica di
inadeguatezza ad affrontare i problemi del paese o ironizzare sulla loro onestà.
Solite cose quindi? No. Il Cocis, con questi incontri, sta comunque svolgendo un
servizio importante in sé: offre un contenitore per far parlare la gente. E la
gente, si ha la sensazione che voglia cominciare a partecipare, discutere,
denunciare.

È un chiaro segnale
– quello che viene da queste serate – ai politici tutti e, in particolare, a
quelli che hanno incarichi di governo. Che non rimangano più chiusi nelle loro
stanze, facendosi soffocare dalla burocrazia dell’ordinario. Che riprendano ad
andare in mezzo alla gente. Non è una perdita di tempo ascoltare la gente,
parlare con la gente. Non c’è problema che il politico non possa affrontare se
la gente lo sostiene. E la gente lo sostiene se ha percepito che dietro ad una
scelta anche difficile, anche costosa, c’è una volontà onesta e proficua per il
paese.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy